La prostituzione torna anche su strada (quella in appartamento non si è mai fermata) e nelle scorse ore la Questura ha disposto un servizio straordinario sul territorio per monitorare il fenomeno, verificando eventuali situazioni di sfruttamento e la presenza di straniere senza permesso di soggiorno.
I controlli – che hanno coinvolto il Nucleo Servizi dell’Ufficio di Gabinetto, l’Ufficio immigrazione, la Squadra Mobile e la Scientifica – sono partiti da via Milano e hanno si sono parzialmente spinti lungo l’asse viario Est-Ovest (la linea stradale da Ospitaletto a Mazzano, passando per via Milano, è tra quelle a più alta densità di prostitute).
Non molte le donne identificate, in prevalenza aficane (a partire dalle nigeriane, tra cui il rischio di sfruttamento e induzione in schiavitù è molto frequente) e dell’Europa dell’Est (Moldavia, Romania e Albania), che nella quasi totalità esercitano liberamente l’attività per fini economici.
Il servizio è servito ad approfondire e censire il fenomeno post-Covid. Anche se, come detto – complici il Covid e le maxisanzioni introdotte da alcuni Comuni per gli automobilisti – la prostituzione si è spostata sempre di più verso le case (in alcuni casi vere proprie e case chiuse) e i centri massaggi (non solo orientali).
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