La luce come elemento vivo d’arredo: i faretti led
Arredare uno spazio non significa soltanto piazzare elementi come il mobilio – possibilmente scelto con buon gusto – nei punti giusti della nostra abitazione. Divani, tavoli, sedie, mobili da pavimento, librerie, carte da parati, quadri, colore delle pareti e via dicendo sono ovviamente fattori essenziali nella composizione di uno spazio e ne definiscono il perimetro interno, oltre che la qualità estetica e le specifiche di utilizzo da parte di chi lo “abita”. Ma si tratta, salvo rare eccezioni, di elementi statici, che vengono posizionati e interagiscono passivamente con l’ambiente circostante.
Diverso è il discorso per altri oggetti fisici che “occupano” case e uffici, ma che – secondo diverse scuole di pensiero – costituiscono invece fattori vivi, cioè interattivi e variabili rispetto al contesto. E’ il caso delle finestre e delle porte. Ma anche delle luci artificiali: lampadari, lampade da tavolo, faretti led e altri tipologie di arredi visivi, infatti, sono oggetti tangibili, dotati di un’estetica peculiare, ma non solo. E nelle prossime righe cercheremo di chiarire meglio questo concetto.
Gli elementi vivi dell’arredo: le luci
Gli elementi vivi dell’arredo, come abbiamo detto, sono una componente essenziale del design di interni. Ma questi “beni” fisici incidono in maniera non lineare, statica e unidirezionale sulla percezione di chi vive gli spazi. E’ ovviamente il caso delle finestre: la loro posizione, infatti, è decisiva per valorizzare gli ambienti ed è spesso mediata anche dalla variabile delle tende, che fanno da schermo mobile rispetto alla luce. Ma anche queste sono “filtri” varabili della luce naturale e dunque il loro effetto sull’ambiente è legato alle condizioni esterne: gli orari (il giorno, la notte, il tramonto etc) e le condizioni atmosferiche (sole, nuvole, nebbia etc). Per supplire a questi limiti e per rendere possibili funzioni molto pratiche – come vivere la casa di notte o leggere un libro nel letto – sono state introdotte nelle case le luci artificiali: oggetti statici e vivi, perché – affermarlo è banale, ma comunque importante – sono molto diversi se spenti o accesi.
Il mondo delle luci per la casa è ormai molto ampio. Citiamo: abat jour, applique, luci da incasso, lampadari, lampade da mobilio o da terra, plafoniere, luci led, segnapasso, pannelli e tante altre variazioni sul tema (ciascuna con diverse specifiche estetiche e funzionali) che è possibile trovare online in store come quello di Mazzola Luce e tanti altri.
Ad accumunare questi elementi, però, c’è il fatto che non si tratta solo di oggetti con una funzione pratica: l’elemento estetico, infatti, è essenziale e si declina non solo in materiali e colori, ma anche nella resa visiva sugli spazi. Cosa vuol dire in concreto? E’ semplice rispondere al quesito. Quando si sceglie una lampada o una luce led – è scontato – si valuta innanzitutto l’estetica dell’oggetto, che deve essere gradevole e coerente con il contesto. Poi, subentrano elementi più tecnici, come il posizionamento, il tipo di luce scelta e la funzionalità rispetto allo scopo. Chiarendo: una luce artificiale va posizionata nel punto giusto della casa o dell’ufficio e deve illuminare in maniera diversa a seconda delle caratteristiche (estetiche e di colore) ambiente e, soprattutto, di come questo viene vissuto (comunemente abbiamo una luce più fredda negli uffici e negli spazi di lavoro, più calda in salotti e camere da letto).
Essenziale, in questo caso, si rilevano le distinzioni tra i diversi prodotti. Sul mercato esistono diversi tipi di faretti, ma – come evidenzia il sito di Mazzola Luce – la soluzione più gettonata ed economica sono quelli senza incasso, posizionati tramite barretta metallica o tasselli. I faretti, in generale, possono essere molto utili in alcuni punti della casa, sono più discreti di un lampadario e più precisi, perché direzionati e direzionabili. Mentre una luce collocata sul soffitto si sparge di solito in maniera più uniforme, ma fatica a raggiungere gli angoli ed è “mediata” da tutti gli oggetti che incontra. Non serve essere esperti di interior design per capire questi concetti. Ma capita molto spesso di imbattersi in ambienti male illuminati. Il problema di fondo in questi casi è soprattutto uno: chi ha preso la decisione si è dimenticato del fatto che, come abbiamo detto, le luci sono elementi vivi e ne ha deciso la collocazione come fossero statici.