Il caso di Laura Ziliani continua a tenere banco nelle cronache anche nazionali e il motivo va cercato soprattutto nella crudeltà e nella freddezza con cui avrebbero operato i presunti autori dell’omicidio dell’ex vigilessa: due delle figlie e il fidanzato della maggiore.
La 55enne, infatti – secondo l’ipotesi degli investigatori – sarebbe stata uccisa con un piano ben chiaro e premeditato per motivi prevalentemente economici. Il trio avrebbe provato a ucciderla con modalità simili anche qualche mese prima. A maggio il tragico epilogo: la donna sarebbe stata resa inoffensiva con una significativa dose di benzodiazepine (il bromazepam, ansiolitico di uso molto comune) che potrebbe esserle stata fatta assumere attraverso una tisana o una torta (per nasconderne il sapore). Infine sarebbe stata soffocata senza difficoltà con un cuscino.
Dopo la morte, quindi, i tre arrestati avrebbero attuato diversi tentativi di depistaggio: ripulendo i cellulari, zittendo le conversazioni più delicate per non incappare i controlli ambientali, facendo ritrovare scarpe e altri indumenti nei boschi e infine collocando il cadavere nel luogo in cui è stato recuperato.
Resta da capire, al riguardo, dove sia stato nascosto il corpo della donna nei tre mesi tra la data presunta di morte morte e quella del ritrovamento, tanto più alla luce del fatto che il forte stato di decomposizione ne faceva avvertire l’odore a distanza. Il cadavere è stato occultato, in qualche contenitore isolante, all’interno di una cavità naturale? Oppure è stato nascosto in qualche immobile riconducibile a persone compiacenti? La risposta a questo dubbio potrebbe dare la svolta decisiva alle indagini.
La certezza, in attesa di altre informazioni, è che a rendere più inquietante l’ipotesi dell’omicidio c’è l’assoluta crudeltà di quanto ipotizzato dagli investigatori: l’omicido, infatti, sarebbe stato compiuto nella notte dell’8 maggio, il giorno prima della festa della mamma. Laura Ziliani era tornata nella casa di Temù (durante la settimana viveva in città con l’altra figlia) proprio per trascorrere del tempo con le sue “bimbe”, rifiutando anche un’escursione con amici. Insomma: non sospettava nulla prima di tornare a casa e finire in quella che potrebbe essere stata per lei una trappola fatale.
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