Commenti sui social, il sindaco di Palazzolo annuncia due denunce

I social non sono una zona franca e gli utenti rispondono pienamente di quanto scrivono di fronte alla legge. Ma molti non sembrano ancora averlo capito e sono sempre più numerosi i casi di bresciani denunciati – spesso condannati – per aver offeso istituzioni e rappresentanti delle forze dell’ordine su Facebook.

In particolare, oggi, la nuova “zona rossa” (intesa come zona rovente) dei social è quella di Palazzolo, dove il sindaco Gabriele Zanni ha annunciato l’intenzione di sporgere querela contro gli autori di messaggi a suo avviso diffamanti. La prima sarebbe rivolta contro un utente che – senza alcun presupposto logico – aveva evocato presunte “collusioni” della sua giunta con la criminalità organizzata, la seconda – che il sindaco ha anche commentato con un post riportando i messaggi ricevuti in privato – contro un cittadino che si era lamentato per lo stipendio del primo cittadino, riportando le cifre lorde corredate con un commento dal linguaggio piuttosto scurrile.

“Questa è la settimana delle querele – ha scritto Zanni sul suo profilo ufficiale –  Vediamo chi è il prossimo? Almeno questi personaggi, che non hanno capito che Facebook o Instagram non sono zona franca, fossero in grado di dare dei dati corretti. Ma neanche quello. Vediamo se a toccarli sul portafoglio cambia qualcosa? Evidentemente la troppa disponibilità o la sopportazione di tanti episodi come questo hanno fatto credere a qualcuno che gli sia tutto concesso. Sappiano che non è così”.

Ovviamente, di fronte alle denunce, a decidere se si sia trattato di critiche politiche lecite o di diffamazioni sarà la magistratura.