Il sito del Comune di Brescia, con tutti i servizi annessi, rimane ancora inaccessibile. Sono pesantissimi i danni alla collettività provocati dall’attacco subito nei giorni scorsi da www.comune.bs.it, il portale di accesso della Loggia, e da tutti i servizi informatici comunali: un blitz probabilmente operato da un gruppo organizzato di hacker (ma sarebbe più opportuno parlare di cracker) che potrebbe costare decine o centinaia di migliaia di euro ai cittadini. Fermo restando che – come ovvio – il riscatto da 1,3 milioni di euro in bitcoin chiesto da ignoti non sarà mai pagato.
“Il Comune di Brescia – si legge da qualche giorno sul sottodominio provvisorio attivato – informa che, a partire dalla giornata di martedì 30 marzo, è stato vittima di un attacco informatico da parte di ignoti, che ha causato danni alla rete, non consentendo di garantire i normali servizi. L’incidente si è verificato nonostante nel Comune siano attivi antivirus e sistemi di sicurezza informatica. Presto sarà sporta denuncia alle competenti autorità, intanto i tecnici sono al lavoro per cercare di ripristinare il corretto funzionamento dei supporti tecnologici e delle pratiche on line, in modo da tornare a regime al rientro delle festività pasquali”.
Un problema che riguarda anche le multe e quindi le casse dell’ente. “L’attacco informatico subito dal Comune di Brescia il 30 marzo – ha scritto il vicesindaco Laura Castelletti su Facebook – ha causato l’impossibilità di procedere al pagamento dei verbali della Polizia Locale, mediante accesso al portale online dedicato, integrato al sistema Pagopa, obbligatorio per legge. È stata quindi disposta la sospensione dei termini del pagamento dei verbali dal 30 marzo 2021 all’avvenuto ripristino del corretto funzionamento del sevizio. Verrà data comunicazione della nuova decorrenza dei termini non appena il servizio sarà pienamente operativo”.
Gli uffici e i consulenti sono al lavoro senza sosta per cercare di ripristinare i servizi online e i dati. Ma non è affatto scontato che riusciranno a recuperare tutti i dati “sequestrati” dai delinquenti informatici, né è chiaro se i pirati informatici – in un attacco che potrebbe essere durato mesi – abbiano ottenuto dati sensibili (ed eventualmente quali). Per il momento, l’unica certezza è saranno ripristinate, subito dopo pasqua, le caselle di posta elettronica. Le conseguenze sull’attività amministrativa, in qualsiasi caso, potrebbero essere davvero pesanti.
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