“Brescia ha un problema di rappresentanza e di relazioni con le massime istituzioni nazionali. Ormai è evidente e certificato dai fatti: purtroppo in questo anno Brescia non è stata in grado di coinvolgere le più importanti cariche istituzionali nella rappresentanza della propria sofferenza e di testimoniare correttamente le esigenze dei cittadini”. Lo dichiara l’assessore regionale lombardo Fabio Rolfi, ex vicesindaco di Brescia, commentando la visita del premier Mario Draghi nella città di Bergamo.
“La nostra città – incalza Rolfi – merita più attenzione anche a livello nazionale. L’eterna polemica politica, fatta da lettere pubbliche e interventi sui giornali, che caratterizza l’operato dell’Amministrazione comunale nei confronti delle altre istituzioni sta penalizzando i nostri concittadini, mentre altre realtà sono riuscite a farsi ascoltare di più e fare sistema”.
“Il premier Conte era passato per dieci minuti a notte fonda, il presidente Mattarella ha visitato Castegnato e ora il presidente Draghi sceglie legittimamente Bergamo – conclude l’esponente della Lega – Il problema è di rappresentanza della città. Il territorio bresciano è stato tra i più colpiti a livello nazionale sia nella prima che nell’ultima ondata. Nonostante le critiche continue del sindaco alla Regione Lombardia, a Brescia sono stati solamente il presidente Attilio Fontana e Guido Bertolaso per dimostrare la vicinanza della Regione alla città e cercare di potenziare l’attività vaccinale”.
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