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La sigaretta elettronica può esplodere? Facciamo chiarezza una volta per tutte

Ogni tanto leggiamo sui giornali di persone rimaste ferite a causa dell’esplosione della propria sigaretta elettronica, sia durante l’utilizzo che il trasporto all’interno di una tasca.

Ultimo fra tutti, l’incidente accaduto a Milano il 18 Gennaio 2021, in cui il malcapitato ha riportato ustioni di primo e secondo grado a mano, avambraccio e zona genitale. Il 36enne in questione non è per fortuna mai stato in pericolo di vita, ma ovviamente ci troviamo di fronte ad un avvenimento molto grave che poteva provocare dei danni peggiori.

Il problema, però, è che non si parla mai del perché questi episodi avvengano e se (e in che modo) potevano essere evitati.

Ebbene sì, delle volte la tragedia è inesorabile e prescinde dall’operato umano, ma in alcuni casi può dipendere da una cattiva gestione del dispositivo.

Andiamo subito a vedere più di preciso ciò di cui stiamo parlando.

Perché le sigarette elettroniche possono esplodere?

Innanzitutto è necessario chiarire un concetto fondamentale prima di affrontare l’argomento:

Ciò che esplode sono le batterie, non le sigarette elettroniche in sé.

In tal senso, qualsiasi dispositivo provvisto di una batteria può scoppiare, come testimoniano le centinaia di casi di smartphone esplosi negli anni addietro. Un esempio eloquente è quello della sfortunata serie Note 7 della Samsung, costretta a suo tempo a ritirare l’intera gamma dal mercato dopo ben 35 casi di esplosione.

Il problema sta essenzialmente nella natura delle pile e delle sostanze chimiche contenute al loro interno, che in date condizioni sfavorevoli tendono a liberare dei gas, i quali non avendo sfogo esterno, portano allo scoppio dell’involucro.

L’e-cig, alla stregua dei telefoni cellulari, è un hardware che viene sovente portato vicino al viso o tenuto in tasca nei pressi della zona genitale, per cui il pericolo di detonazione è ancora più alto.

I motivi principali per cui una qualsiasi batteria potrebbe scoppiare.

Senza scendere eccessivamente in discorsi tecnici e chimico-scientifici, esistono tutta una serie di motivazioni pratiche per cui le batterie possono arrivare ad esplodere:

  • Difetti di fabbrica: spesso presenti in prodotti contraffatti o non certificati dall’Unione Europea, che tutela i consumatori da articoli potenzialmente pericolosi.
  • Spaccature interne o parti logore: anche una semplice filatura dovuta ad una caduta della pila può portare ad un’esplosione della stessa, poiché la compromissione del materiale che separa le celle interne può causare un corto circuito.
  • Surriscaldamento: può avvenire quando una batteria rimane in un ambiente ad alte temperature per molto tempo o per cause interne, come lo stress dovuto ad un utilizzo errato o eccessivo (come giocare per ore ad alcuni videogiochi con lo smartphone).
  • Caricabatterie sbagliato o difettoso: potrebbe causare un sovraccarico della pila e portarla ad instabilità.

Nella maggior parte dei casi, dunque, l’esplosione è dovuta ad una cattiva gestione della batteria, mentre in altri ad un difetto di fabbrica non riscontrabile ad occhio nudo.

Discorso a parte va fatto per un utilizzo improprio del dispositivo da parte del vaper, come ad esempio:

  • Impiego di ricambi per sigarette elettroniche inadeguati (coil incompatibili).
  • Resistenze con valore in Ohm troppo basso per quella data batteria (svapo in meccanico).
  • Batterie con rivestimento rotto o malmesso.
  • Dispositivi tenuti accesi in tasca (anche se la maggior parte di quelli moderni è munito di cut-off, ovvero un distacco automaticamente dell’erogazione di elettricità dopo un tot. di secondi).

Perciò è necessario formare ed informare maggiormente gli svapatori al momento degli acquisti presso i centri specializzati.

I sintomi di una batteria pericolosa e i consigli per scongiurare i rischi.

Ad ogni modo, esistono dei campanelli d’allarme che indicano che la batteria in questione possa costituire un pericolo:

  • Deformazioni
  • Wrap logora
  • Rigonfiamenti
  • Surriscaldamento
  • Dispositivo che si accende e spegne da solo
  • Device che si scarica precocemente
  • Batteria che non si carica con la corrente

Nel Regno Unito, dove il vaping è supportato a livello statale con tanto di studi scientifici di supporto, la IBVTA (Independent British Vape Trade Association) ha pubblicato nell’Ottobre 2016 un vademecum per evitare incidenti con l’e-cig causati da stress delle batterie:

  1. Acquistare solo prodotti certificati da venditori attendibili (negozio fisico o shop online).
  2. Utilizzare batterie adatte al proprio dispositivo (in caso di dubbi chiedere supporto tecnico).
  3. Usare solo il caricabatterie di serie fornito con l’hardware o che risulti consono alla tipologia di pila.
  4. Evitare di lasciare in carica le batterie oltre il necessario.
  5. Conservare le batterie lontane da fonti di calore (compresa la luce del sole).
  6. Trasportarle separate l’una dall’altra, meglio se all’interno di appositi porta-batterie in silicone, e non lasciarle mai a contatto con altri oggetti metallici all’interno delle tasche, come chiavi e monete.

In questo modo si possono evitare la maggior parte degli incidenti.

Considerazioni finali sull’esplosione delle batterie nelle sigarette elettroniche.

Dopo aver fatto chiarezza su quelle che sono le cause delle esplosioni delle e-cig, i campanelli d’allarme e le tecniche preventive, è tempo di fare delle riflessioni finali sull’argomento.

I mass media spesso riportano le notizie di cronaca in modo fuorviante, imputando la colpa degli incidenti ai vaporizzatori, che come abbiamo visto non sono più pericolosi di quanto lo sia un comune smartphone (a proposito, è sconsigliato lasciarli a caricare accanto o sotto il cuscino durante la notte).

Perciò, onde evitare danni dovuti all’esplosione delle batterie di un qualsiasi dispositivo elettronico, e-cig comprese, sarebbe bene fare maggiore informazione sulla gestione delle stesse e acquistare solo prodotti certificati.

 

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Published by
Redazione BsNews.it

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