Cinque persone – tutte facenti parte di un nucleo d’origine sinti – sono state arrestate con l’accusa di aver messo a segno una trentina di truffe ai danni degli anziani. I colpi sarebbero avvenuti soprattutto nella zona del Trentino, ma ci sarebbero stati anche diversi “sconfinamenti”, tra cui almeno uno in provincia di Brescia, a Puegnago del Garda.
I carabinieri di Cles, in collaborazione con quelli di Cuneo e Asti, hanno ricostruito che la banda agiva con un copione ben consolidato. I malviventi suonavano ai citofoni – ovviamente le vittime erano anziani e soggetti deboli – e si spacciavano per tecnici della rete idrica, affermando di dover intervenire per una contaminazione dell’acqua. Quindi la richiesta, che può sembrare anomala ma ricorre in numerosi raggiri, di collocare denaro e preziosi nel frigorifero per metterli al sicuro. Ovviamente, a quel punto, uno dei truffatori si impegnava a distrarre i padroni di casa, mentre l’altro razzolava tutto prima di darsi alla fuga.
I ladri, peraltro, erano anche pronti a forzare porte e casseforti in caso di assenza dei proprietari di casa. E in un caso avrebbero addirittura legato e rapinato la vittima.
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