Compare anche Brescia tra le 35 città capoluogo di provincia che hanno superato il limite per le polveri sottili per oltre 35 giorni almeno con una centralina (il limite per le Pm10 è 50 microgrammi/metro cubo) secondo il dossier Mal’aria 2021 presentato da Legambiente. Il rapporto ogni anno analizza i dati dei superamenti dei livelli di polveri sottili nelle città capoluogo di provincia.
A guidare la grigia classifica è Torino con 98 giorni di sforamenti registrati nella centralina Grassi, seguita da Venezia con 88, Padova (Arcella) 84, Rovigo (Largo Martiri) 83 e Treviso (via Lancieri) con 80.
Brescia ne conta 62.
Ma se i giorni di superamento del Pm10 sono un campanello d’allarme dello smog, – spiega Legambiente in un comunicato inviato alla stampa – le medie annuali rappresentano la cronicità dell’inquinamento e sono il parametro di riferimento per la tutela della salute, come indicato dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che stabilisce in 20 microgrammi per metro cubo la media annuale per il Pm10 da non superare.
In questo caso le città italiane che hanno fatto registrare una media annuale superiore a quanto indicato dall’OMS sarebbero 60 (il 62% del campione analizzato).
Sempre in testa Torino con 35 microgrammi/mc come media annuale di tutte le centraline urbane del capoluogo, seguita da Milano, Padova e Rovigo (34µg/mc), Venezia e Treviso (33 µg/mc), Cremona, Lodi, Vicenza, Modena e Verona (32 µg/mc).
«Paghiamo ancora lo scotto dell’inadeguatezza dell’Accordo di bacino padano, stipulato ormai più di 5 anni fa – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. Il Piano era partito debole e poco ambizioso fin dall’origine ed è stato puntualmente disatteso a furia di deroghe da parte di Regioni e Comuni, che non sono state in grado né di pianificare e realizzare il cambiamento previsto e programmato, né di controllare che le poche misure adottate venissero quantomeno rispettate. La pandemia, poi, è stata usata come scusante per fermare anche i processi positivi in atto».
Sono quindi anche queste le ragioni per cui Legambiente Lombardia ha inscenato un flashmob dimostrativo davanti a Palazzo Lombardia a Milano, consegnando un assegno in bianco destinato all’Unione Europea a firma della Regione Lombardia, per sanare le infrazioni causate da misure insufficienti adottate per contrastare l’inquinamento atmosferico.
Dura la risposta di Raffaele Cattaneo, assessore all’Ambiente e clima di Regione Lombardia: «Più che le suggestioni e le insinuazioni contano i fatti. La qualità dell’aria in Lombardia è in continuo miglioramento. Legambiente dice che ‘le medie annuali rappresentano la cronicità dell’inquinamento e sono parametro di riferimento per la tutela della salute’. Finge di ignorare che Regione Lombardia per le medie è rispettosa da anni dei valori limite imposti dell’Unione Europea. Legambiente indica invece valori dell’Organizzazione mondiale della sanità, che non hanno valore normativo».
Tabella 1. Classifica dei capoluoghi di provincia che hanno superato con almeno una centralina urbana la soglia limite di polveri sottili alla data del 31 dicembre 2020; il D.lgs. 155/2010 prevede un numero massimo di 35 giorni/anno con concentrazioni superiori a 50 μg/m3.
Città | Centralina (tipologia) | Giorni superamento |
Milano | Marche (T.U) | 79 |
Cremona | Via Fatebenefratelli (F.U) | 78 |
Mantova | Gramsci (T.U) | 66 |
Monza | Via Machiavelli (F.U) | 66 |
Pavia | Piazza Minerva (T.U) | 64 |
Brescia | Villaggio Sereno (F.U) | 62 |
Lodi | Viale Vignati (T.U) | 59 |
Bergamo | Via Garibaldi (T.U) | 46 |
Como | Centro Viale Cattaneo (T.U) | 46 |
Tabella 2. Classifica dei capoluoghi di provincia che nel 2020 hanno superato il valore medio annuale suggerito dalle Linee guida dell’OMS per le polveri sottili (Pm10). Le Linee guida dell’OMS prevedono una media annuale di 20 μg/m3 all’anno per la tutela della salute. Fonte dati: ARPA Lombardia
Città | Media annuale |
Milano | 34 |
Cremona | 32 |
Lodi | 32 |
Mantova | 31 |
Monza | 31 |
Pavia | 31 |
Brescia | 31 |
Bergamo | 28 |
Como | 28 |
Varese | 23 |
Lecco | 21 |
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