Le accuse, ovviamente tutte da dimostrare, sono gravissime. Il primario facente funzioni del Pronto soccorso dell’ospedale di Montichiari, che fa capo all’Asst Spedali Civili, è stato arrestato nelle scorse ore con l’accusa di aver somministrato volontariamente farmaci letali a due pazienti positivi al Coronavirus. A riportare la notizia sono stati pochi istanti fa tutti i principali media nazionali.
L’uomo, che ora è ai domiciliari per il “rischio di reiterazione del reato”, è accusato di aver iniettato ad alcuni pazienti farmaci ad effetto anestetico e bloccante neuromuscolare. Provocandone la “repentina” morte in almeno due casi: un 61enne e un 80enne, le cui salme sono state ora riesumate insieme a quella di un terzo paziente deceduto.
I fatti risalgono allo scorso marzo, quando la prima ondata ha messo in seria crisi la tenuta del sistema sanitario bresciano. Resta da capire comunque se le accuse siano fondate (l’interessato, come riportano tutti i media italiani, respinge le accuse affermando di non aver mai somministrato quei farmaci) e quali siano eventualmente le ragioni del gesto.
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