Dopo la diffusione degli esiti dello studio condotto da ricercatori dell’Università di Utrecht, del Global Health Institute di Barcellona e del Tropical and Public Health Institute svizzero, che pongono Brescia prima in Europa per tasso di mortalità da polveri sottili, cominciano le polemiche.
Mentre Simona Bordonali, consigliere comunale, punta il dito contro l’immobilismo dell’amministrazione comunale che governa la città, la Loggia invia una nota per chiarire alcuni aspetti.
“L’aria di Brescia ha sicuramente diverse criticità – si legge nel comunicato inviato alla stampa dal comune -, ma negli ultimi anni la situazione ha subito un graduale e costante miglioramento. Lo dicono i dati contenuti nel primo rapporto dell’Osservatorio Aria Bene Comune, pubblicato lunedì 18 gennaio (visibile sul sito del comune di Brescia nella sezione dedicata alle news, ndr). E’ questo il documento più recente e completo sulla qualità dell’aria nella nostra città e sui suoi effetti sulla salute”.
“La ricerca dell’Università di Utrecht, finanziata dal ministero per l’Innovazione spagnolo e dal Global Health Institute e resa nota nella giornata di oggi – puntualizza la nota della Loggia -, si basa su dati meno recenti, fotografando di conseguenza una realtà non attuale, ed è uno studio modellistico, il cui obiettivo principale è quello di sottolineare l’importanza di adottare dei valori limite sempre più bassi per ridurre la mortalità generale e non di rilevare la mortalità reale nel territorio. Infatti, riporta il numero teorico calcolato matematicamente di decessi evitabili se si adottassero limiti di legge sempre più bassi. L’indagine dell’Osservatorio, tavolo a cui siedono anche Ats, Arpa, università Statale di Brescia e università Cattolica, comprende tutto il 2019, fornendo il quadro più aggiornato a disposizione di chiunque voglia approfondire l’argomento. Inoltre, i dati sanitari e ambientali riportati fanno riferimento, principalmente, a valutazioni epidemiologiche, non a calcoli modellistici, e pertanto una corretta e completa informazione sui questi argomenti è fornita dal rapporto stesso”.
Il Comune di Brescia – conclude il comunicato -, pur rispettando il lavoro svolto dagli studiosi olandesi, ritiene di essere andato più avanti, sia negli studi, sia nelle politiche volte a migliorare la qualità dell’aria che respiriamo, illustrate anche nel documento dell’Osservatorio.
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