Più che le sentenze, i decreti, le ordinanze, a decidere il rientro a scuola per gli studenti degli istituti superiori lombardi sarà il Covid.
Già, perchè se oggi i dati epidemiologici confermeranno – come purtroppo si teme visti i numeri degli ultimi giorni – una crescita dei contagi, la Lombardia sarà dichiarata nuovamente zona rossa e allora il ritorno sui banchi (al 50 per cento delle presenze) sarà ancora una volta rimandato.
Dopo la sentenza del Tar, che ha accolto il ricorso di studenti, genitori e docenti del comitato «A scuola» contro l’ordinanza del governatore Attilio Fontana che aveva disposto la didattica a distanza fino al 24 gennaio, le certezze sono ancora poche. Di sicuro non è semplice in poco tempo passare da un sistema didattico all’altro e poi c’è il nodo trasporti. Ieri dall’incontro dell’Ufficio Scolastico regionale alla Prefettura di Milano, con il presidente della Regione Attilio Fontana e la vicepresidente Letizia Moratti, si è delineata la proposta di riaprire le scuole superiori lunedì 18 gennaio. Questo a meno che il nuovo Dpcm non reinserisca la Regione tra le zone a maggior restrizione: in tal caso sarà ancora didattica a distanza al 100 per cento e pure per le seconde e terze medie.
Mentre la scuola resta ancora senza indicazioni certe, a farne le spese sono soprattutto gli studenti.
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