Tre persone di origine rumena (di 26, 26 e 50 anni) sono state arrestate con l’accusa di aver sfruttato, riducendoli in condizioni prossime alla schiavitù, alcuni connazionali, anche minorenni. Secondo i carabinieri, il sodalizio criminale costringeva i connazionali a raccogliere pallet, che venivano accatastati in un’azienda clandestina allestita nel Monzese e poi rivenduti.
Le indagini erano partite dalla confessione di uno dei lavoratori, sfuggito al controllo dei tre e accompagnato da un conoscente in una stazione dei carabinieri di Brescia. Quando è scattato il blitz i militari hanno trovato al lavoro 13 persone, di cui quattro minorenni.
Le indagini hanno portato ad accertare che i tre convincevano i lavoratori – provenienti dalle zone più povere della Romania – a trasferirsi in Italia, dove venivano sfruttati e costretti a vivere in condizioni di totale degrado, sotto minaccia anche di violenza fisica. La fabbrica abusiva è stata sequestrata. I tre sono stati sanzionati per 163mila euro e sono finiti anche in carcere con l’accusa di “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro”.
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