Il ministero della Salute ha deciso di cancellare i vincoli – stabiliti nel 1997 – che imponevano forme di autorizzazione preventiva a tutte le attività di comunicazione relative al mondo dei preservativi. Un vincolo – non da poco per gli operatori del settore – che ora viene meno: il testo del provvedimento, infatti, sarà pubblicato nei prossimi giorni in Gazzetta ufficiale ed entrerà in vigore 15 giorni dopo.
“Il provvedimento era un atto dovuto e francamente arriva anche un po’ tardi” commenta Bruno Marchini, Presidente di Anlaids Onlus, “Ringraziamo gli onorevoli Gilda Sportiello e Riccardo Magi che si sono fatti promotori dell’iniziativa e il Viceministro Pierpaolo Sileri che ha firmato; auspichiamo che questo possa essere uno strumento in più per svolgere le nostre attività di prevenzione, ma siamo consapevoli che ancora molto va fatto nel nostro Paese, specialmente tra i più giovani, per fare uscire il tema della sessualità alla luce del sole.”
Gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità, relativi al 2018, indicano che, nonostante i dati delle nuove infezioni da Hiv siano in diminuzione di circa il 20% rispetto all’anno precedente, la fascia più interessata è quella fra i giovani adulti, tra i 25 e i 29 anni, dove l’incidenza è quasi tre volte più alta che nella popolazione generale.
La necessità di informare la popolazione giovanile e di fornire strumenti di conoscenza indispensabili per la tutela della prioria salute è da sempre uno degli obiettivi di Anlaids che da anni promuove l’informazione e la prevenzione sull’infezione da Hiv e le altre infezioni a trasmissione sessuale in ambito scolastico. Il Progetto Nazionale Scuole di Anlaids, infatti, è attivo dal 2003 e lo scorso anno ha raggiunto circa 80 istituti superiori e circa 20.000 studenti in tutta Italia, ma “non ha mai ricevuto finanziamenti dalle Istituzioni”.
“Ancora oggi, nel 2020, non sempre è facile entrare nelle scuole.– prosegue Bruno Marchini- Molti Istituti sono ormai fidelizzati e richiedono i nostri progetti di anno in anno, ma in altre scuole incontriamo ancora molta resistenza da parte della dirigenza scolastica e delle famiglie. Di preservativi si parla, ma non si possono distribuire. Non ci sono programmi specifici di educazione sessuale: tutto è lasciato alla buona volontà di insegnanti referenti e dirigenti scolastici. Il provvedimento in questione è dunque sicuramente importante, ma molto bisognerà ancora fare per uscire da una cultura che rifiuta di parlare di sesso ai e con i giovani, molti dei quali hanno invece le prime esperienze già nella pre adolescenza.”
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