Ci sono voluti sei mesi, molti più di quello che prevedevano i bisogni del territorio. Ma ora ce l’hanno fatta. Dal 29 ottobre, infatti – secondo quanto riferisce l’edizione odierna di Bresciaoggi – è pienamente operativo il laboratorio per processare tamponi donato dalla Cina all’Ospedale Civile in primavera (la notizia era dello scorso 26 marzo).
Le strumentazioni, del valore di circa 600mila euro, erano arrivate in città il 20 maggio (dopo settimane di stallo burocratico che avevano fermato tutto a Malpensa), verso la fine della prima ondata. Poi il Civile aveva deciso di destinare il laboratoio a Montichiari. Peccato che – non senza polemiche – si siano dovuti aspettare mesi tra certificazioni regionali e la formazione del personale in grado di farlo funzionare.
Il laboratorio – che necessita di 2-4 tecnici – è in grado di processare fino a mille tamponi al giorno, ma attualmente ne analizza poco più di 200. La donazione era stata fatta dal colosso cinese Shenzhen Huada grazie ad un interessamento di Wenxu Sandro Chen (proprietario della catena di store Aumai).
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