Una lettera con pesanti minacce è stata recapitata a casa di un attivista del Cabs, associazioone di volontari specializzata nell’attività anti-bracconaggio e attiva – oltre che nel Bresciano – in diversi Paesi europei.
A denunciare l’accaduto è lo stesso gruppo Cabs. “Si tratta di una missiva dai contenuti gravi e squallidi – ha dichiarato Andrea Rutigliano, responsabile CABS Italia – che dimostra la vigliaccheria di chi, evidentemente, deve essere abituato a violare la legge. Il tutto verrà denunciato ai Carabinieri affinché sia possibile individuare l’autore delle pesanti intimidazioni”.
“Siamo particolarmente vicini agli attivisti italiani – ha affermato Alexander Heyd, direttore del CABS internazionale – i quali, invece di essere premiati per l’importante azione di difesa dell’avifauna migratrice, devono ricevere ostilità continue che, in questo caso, si sono tramutate in una inquietante missiva di minacce”.
“La provincia di Brescia – denuncia una nota dei volontari – è uno dei sette hot spots del bracconaggio italiano individuato dal Ministero dell’Ambiente. Peccato che l’apposito piano contro la caccia di frodo, redatto dallo stesso Ministero, sia rimasto sostanzialmente inattuato. (…) Nella vita reale, purtroppo, le cose continuano ad andare male, ora finanche con gravi lettere di minacce in danno di chi si batte in difesa dall’avifauna protetta e della legalità”.
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