E’ stato un anno molto difficile anche per il turismo del lago d’Iseo, il più difficile degli ultimi decenni. L’emergenza Covid ha paralizzato la prima parte della stagione ed ha condizionato in maniera significativa la seconda parte.
Durante il periodo di chiusura tuttavia “Visit Lake Iseo” (l’Associazione fra i 16 comuni del Sebino e le province di Brescia e Bergamo) non ha mai interrotto la propria attività ed anzi ha messo a punto una strategia di comunicazione che ha consentito, soprattutto nei mesi di luglio, agosto, settembre e ottobre, di contenere le perdite. Non vi sono naturalmente ancora dati sulle presenze turistiche del 2020: da poco sono stati rilasciati dalle Province di Brescia e Bergamo quelli del 2019 (739.538 le presenze sui 16 Comuni del lago con un incremento del 3,48% rispetto al 2018) ma dalle indicazioni raccolte fra gli operatori si può stimare una flessione compresa fra il 30 e il 40% in hotel e strutture extra e para-alberghiere.
Delle difficoltà del turismo e delle incerte prospettive si è parlato nel corso dell’incontro “Il futuro del turismo oltre l’emergenza” organizzato da Visit Lake Iseo ed al quale han partecipato una quarantina di operatori privati oltre a rappresentanti pubblici. Inizialmente previsto presso la sala convegni del Castello Oldofredi ad Iseo l’incontro (a causa delle disposizioni contenute nell’ultimo DPCM che vieta convegni e seminari) si è tenuto sul web.
Nel suo intervento iniziale il presidente di Visit Lake Iseo, Riccardo Venchiarutti ha insistito sulla necessità, che l’attuale situazione impone, di modificare alcuni paradigmi incentivando un nuovo turismo: sostenibile, all’aria aperta, esperienziale. Per il quale il territorio sebino è particolarmente vocato.
Temi sui quali si è concentrata in larga parte la campagna promozionale condotta sui social media durante l’estate con lo slogan “outdoor alla giusta distanza” principalmente su FB e Instagram. Inizialmente il target è stato concentrato nelle regioni di prossimità (Lombardia / Veneto / Piemonte / Emilia Romagna), poi in una seconda fase l’azione è stata estesa anche ad alcuni Stati europei. Positivi i risultati ottenuti, come ha precisato il social media manager Antonio Cadei: più di 100 contenuti condivisi sui social network, oltre 21 milioni di visualizzazioni.
La professoressa Roberta Milano, docente di marketing turistico all’Università Cattolica di Milano, partendo dai dati, ha insistito sull’eccezionalità della situazione originata dalla pandemia. Sono saltati tutti i parametri, anche solo di pochi mesi fa, dominano incertezza e insicurezza. Ma, e lo provano tutti gli studi in materia, rimane intatta ed anzi rafforzata la voglia di tornare a viaggiare.
La difficoltà del momento è stata sottolineata dagli operatori privati intervenuti, in particolare gli albergatori di fascia medio-alta che hanno lamentato flessioni di presenze con punte anche fino al – 60%. Tuttavia c’è la volontà unanime di reagire attraverso iniziative che possano riaprire le prospettive post-Covid.
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