Dal 30 ottobre olio di cannabidiolo diventerà illegale. A deciderlo è stato il ministro della salute Roberto Speranza, con un provvedimento che rischia di mettere in ginocchio il settore della cosiddetta cannabis legale o light, portando alla chiusura della quasi totalità dei negozi. Che anche nel Bresciano sono numerosi.
Nel decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale la scorsa settimana, viene infatti inserito all’interno della tabella dei “medicinali a base di sostanze attive stupefacenti” il Cbd, con tutte le “composizioni per somministrazione a uso orale di cannabidiolo ottenuto da estratti di cannabis”.
Il Cbd, lo ricordiamo, non ha effetto psicotropo (lo sballo è dovuto a un altro principio attivo della canapa: il Thc), ma soltanto proprietà rilassanti, anti-infiammatorie e anti-dolorifiche. E su questo assunto si basano tutti i prodotti in vendita negli shop, che vendono oggi cannabis legale: elevate quantità di Cbd e livelli di Thc sotto le soglie di legge. Un mercato che, secondo alcune stime, vale in Italia 150 milioni di euro.
Con questa decisione gli oli a base di Cbd diventeranno da novembre illegali. L’Aifa, riferisce il provvedimento del ministro, sta valutando una richiesta di autorizzazione all’avvio della commercializzazione “di un medicinale, in soluzione orale contenente cannabidiolo, che ha già ricevuto l’autorizzazione all’immissione in commercio da parte dell’European Medicines Agency (Ema)”. Ma le prospettive per il settore appaiono davvero grige.
Resta da capire, infatti, se il provvedimento verrà interpretato in maniera restrittiva o estensiva. Nel secondo caso – che oggi appare quello prevalente – sarebbero equiparate all’olio di Cbd anche le infiorescenze che ne contengono il principio attivo. Se così fosse i negozi del settore dovrebbero sostanzialmente chiudere, fermando la vendita di infiorescenze essiccate e di derivati alimentari, limitandosi alla vendita di prodotti ad uso tessile.
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