La notizia sta facendo il giro d’Italia. Protagonista dell’accaduto, ma sarebbe meglio dire vittima, è il vicesindaco di un piccolo Comune della provincia di Bergamo.
A marzo, infatti, il 33enne Francesco Persico – primo cittadino di Azzano San Paolo, elettricista di professione – è stato ricoverato d’urgenza per le conseguenze del Coronavirus mentre si trovava in viaggio negli Stati Uniti. Un calvario durato 17 giorni, con tanto di passaggio in terapia intensiva, e finito nel migliore dei modi: Persico uscito dall’ospedale il 25 marzo ed è tornato in Italia il 4 aprile.
Ma il finale non era scontato, non solo dal punto di vista sanitario. Il conto che il 33enne si è visto recapitare dall’ospedale – secondo quanto raccontato dall’uomo al Corriere – è stato infatti di ben 100.000 dollari per il ricovero, più 2.500 per il trasporto (800 metri…) in ambulanza.
Per fortuna Persico era assicurato. Ma gli è andata bene per un soffio. Una clausula della sua assicurazione, infatti, diceva che l’agenzia non sarebbe stata tenuta a pagare le spese in caso di pandemia globale. Il suo ricovero, per fortuna, è avvenuto pochi giorni prima della dichiarazione di pandemia. Ad altri non è andata così bene.
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