Sulla violenza non ci sono dubbi. Ma nei video che circolano on line si sentirebbe addirittura qualcuno dei presenti – secondo quanto riferiscono alcune fonti – affermare addirittura di essere armato. Fa ancora discutere, a Lumezzane, la maxirissa che mercoledì, in pieno giorno, ha coinvolto diversi ragazzini. Calci, pugni, spintoni. E il timore, non confermato, è che ci fosse anche altro di mezzo.
L’episodio è avvenuto nella frazione di Sant’Apollonio, tra piazza Portegaia e piazza Paolo VI, e i giovani coinvolti sarebbero almeno una 20ina. I testimoni hanno immediatamente avvisato le forze dell’ordine, ma al loro arrivo i protagonisti e le vittime della violenza si erano già dileguati.
Non sarà difficile, però, dare un nome ai presenti consultando le telecamere di videosorveglianza della zona e i filmati diffusi via internet. A confermarlo è lo stesso sindaco di Lumezzane Josehf Facchini via Facebook. “Vi comunico – scrive il primo cittadino – che le operazioni di identificazione sono scattate immediatamente e che gli agenti si sono messi all’opera con il massimo riserbo e l’attenzione che questa situazione merita. Le telecamere nella zona hanno contribuito al processo di identificazione e nei prossimi giorni decine di famiglie, la stragrande maggioranza non residente a Lumezzane, verranno convocate in Caserma per accertamenti”.
“La violenta rissa tra gruppi di ragazzini avvenuta per le vie di Lumezzane nei giorni scorsi, e rilanciata da video diventati virali nelle ultime ore, ha lasciato attoniti e perplessi tutti quanti noi – ha commentato il sindaco – Le immagini che sono circolate sulle chat in questi giorni mi hanno lasciato senza parole, soprattutto se penso che i ‘protagonisti’ di tutto hanno presumibilmente meno della metà dei miei anni. Potrebbero essere fratelli minori, figli o nipoti di ciascuno di noi. Mi sento soprattutto di ringraziare le forze dell’ordine e quegli agenti che sono intervenuti per contenere il più possibile la rabbia di questi violenti. Un plauso pubblico anche a chi, come i commercianti della zona, invece di stare a guardare o far finta di niente ha cercato con coraggio di placare gli animi ed è intervenuto per provare a riportare tutto alla normalità (col rischio di finire coinvolto e magari pestato a sua volta)”.
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