BsNews pubblica a puntate l’Orto fascista: il romanzo di Ernesto Masina
BsNews.it ha deciso di fare un regalo ai suoi lettori. A partire da oggi, infatti, sul nostro sito troverete ogni giorno due capitoli del romanzo L’Orto fascista.
QUI TROVATE L’INDICE DEL LIBRO CON TUTTI I CAPITOLI
L’Orto fascista è l’opera prima di Ernesto Masina, 84enne nato in Africa (a Bengasi) e originario della Vallecamonica, ma residente da tempo in provincia di Varese. Un cognome molto noto il suo, non solo sul territorio, perché il padre fu comandante dei carabinieri di Brescia negli anni Quaranta, mentre il fratello Ettore Masina (qui la biografia di Wikipedia), giornalista – scomparso nel 2017 – ha lavorato nella carta stampata e in televisione (è stato vaticanista e conduttore del Tg1) per poi dedicarsi alla carriera politica, venendo eletto per tre legislature come deputato nella circoscrizione Brescia-Bergamo.
La sua terra d’orgine Ernesto Masina – A QUESTO LINK TROVATE LA SUA AUTOBIOGRAFIA IN BREVE – non l’ha mai dimenticata, tanto da ambientare qui il suo scritto, pubblicato all’età di 76 anni. Un libro che, precisa l’autore, “non è nè vuole essere un romanzo storico o politico”, ma è “una tragicommedia (più commedia che a volte sfiora la pochade) che si svolge in un piccolo paese della Valcamonica nel 1943 all’atto dell’invasione tedesca in Italia”.
Il romanzo è stato subito accolto benevolmente dalla critica. Alcuni LO hanno paragonato a Piero Chiara (“con mio immenso piacere in quanto da ragazzo ebbi occasione di frequentare lo scrittore varesino e di stimarlo”, scrive Masina), altri (“con minor piacere”, precisa) al “miglior” Andrea Vitali. I giornalisti del quotidiano “La Stampa” hanno collocato lo scritto nel sito “Lo Scaffale” ove vengono ospitati solo i libri che non dovrebbero mancare in ogni biblioteca privata.
Masina ha scritto successivamente e pubblicato “Gilberto Lunardon detto il Limena” e quindi “L’oro di Breno”, seguiti dal giallo “Il sosia”. Ma ha altre opere nel cassetto.
DI COSA PARLA IL ROMANZO L’ORTO FASCISTA?
1943. L’occupazione tedesca è arrivata sino a Breno, paese dell’alta Valcamonica. In occasione dell’inaugurazione dell’ “Orto Fascista”, elevato a simbolo della grandezza del Regime, i piccoli gerarchi di paese si mettono in mostra con la loro ridicola smania di esibizionismo.
Nel paese si muovono i personaggi di una tragicommedia: il farmacista incallito donnaiolo; il parroco affetto da satiriasi; il suo coadiutore: un vecchio sant’uomo devoto solo a Dio ed al suo parroco; la maestra compiacente verso i gerarchi fascisti per favorire la carriera del marito; i bambini e tanti altri strani personaggi.
Un gruppo di paesani si uniscono per compiere un attentato: far saltare in aria la vettura che i tedeschi usano nei loro veloci spostamenti tenendo sotto controllo tutta la valle. Vorrebbe essere quasi una goliardata ma purtroppo ci scappa il morto….
La scrittura è leggera e coinvolgente, capace di descrivere efficacemente gli aspetti tragici come quelli più lievi con accenni di commedia leggera che in qualche caso sfiora la pochade.
Il finale è sorprendente ed emblematico. Si avverte il recupero di una umanità che si credeva scomparsa ed il presagio della fine della follia nazista.