di Gloria Berardi – La strada regia postale detta di Valle Trompia era nell’Ottocento il collegamento tra le città di Brescia e Trento. Nel 1897 fu, in modo definitivo, intitolata via Trento.
La via costeggiava sul lato ovest l’allora scoperto torrente Garza che entrando da Porta Pile, attraversava la città da nord a sud e affiancava i lotti di Spianatina, Isolabella e Contrada Bova. Erano luoghi dove persistevano mulini, orti coltivati, campi, piccole attività artigianali e spazi per il lavaggio dei panni, La strada univa Brescia a Borgo Trento, ex Borgo Pile, primo borgo extraurbano della città sorto nel1254.
A sud del nucleo storico del Borgo sorgeva, tra il Garza e via Trento lungo l’argine del torrente, una propaggine, costituita da una parte di abitazioni dalla forma simile ad un’isola fluviale, denominata Isolabella.
Quest’area si può ancora individuare nella mappa della città, ha una forma stretta e lunga. Un tempo le abitazioni si aggettavano verso est sul torrente Garza, ora intubato e trasformato in via Cipani.
Nel 1897 venne approvato un nuovo piano urbanistico che completava l’erosione della vecchia cinta muraria con la conseguente creazione di aree verdi alberate e la realizzazione di strade a scorrimento veloce, le nuove caratteristiche della nascente città borghese. Lo spazio libero tra Borgo Pile e il centro cittadino diventò un’area edificabile in cui sorsero alcuni edifici in stile Liberty e Deco. Uno di questi, Casa Migliorati, progettato da Egidio Dabbeni, è un primo esempio di edificio con soluzioni decorative liberty nel fregio dell’attico, mentre nella volumetria permane uno stile eclettico appesantito da un rivestimento in stile bugnato.
Casa Migliorati (Egidio Dabbeni 1898) Nella riva est del Garza ancora a cielo aperto, fu trasferita nel 1903 la sede del Pio Istituto dei Derelitti, sita precedentemente in vicolo S. Desiderio presso la casa Carrara. Ente fondato nel 1855 da don Luigi Apollonio, diventò Ente Morale nel 1861. L’Istituto si occupava del ricovero di minori, oziosi e vagabondi di età inferiore ai 16 anni e di sesso maschile, con lo scopo di sottrarli alla delinquenza e avviarli ad una professione che potesse integrarli nella società.
Dalla metà degli anni Venti del ‘900 l’Istituto andò economicamente declinando fino alla definitiva liquidazione avvenuta nel 1939: gli ospiti furono sistemati in altri istituti e l’Amministrazione Provinciale acquistò l’immobile che divenne sede del primo liceo scientifico di Brescia. Nella facciata dell’edificio sono ancora presentI degli elementi decorativi in stile liberty. Vicina, in via Chiassi, all’angolo con l’attuale via Monte Suello, fu costruita Casa Gussalli in stile medioevale e rappresenta un ibrido tra villa di campagna e palazzina cittadina. Questo edificio presenta particolari come le numerose finestre dalle forme più svariate, e le decorazioni pittoriche a motivi geometrici. Nella zona sono sorte, in quel periodo, molte villette borghesi che presentano fasce di gronda dipinte e pareti graffite.
Nel 1903 Borgo Pile fu denominato Borgo Trento in onore della città italiana non ancora redenta. Determinante per la riqualificazione della zona fu anche la posa della tranvia che da Brescia portava a Gardone Val Trompia e dalla realizzazione nel 1913 del tram elettrico cittadino linea 2.
Sulla riva destra del Garza correva il sentiero della Spianatina, precursore dell’attuale via Monte Suello. Il nome Spianatina era usuale nella zona in quanto richiamava la vicina spianata che i veneziani realizzarono attorno alla città nel XVI secolo ed era collegato a via Trento con due ponti sul torrente. Nel 1907 la strada fu denominata prima via al monte Suello poi Monte Suello in ricordo della battaglia di Monte Suello nella terza guerra di indipendenza italiana.
Nel 1911 la via, che finiva in via Chiassi, fu prolungata verso nord. Negli anni Sessanta il torrente fu coperto e continua a scorrere sotto la copertura stradale di Via Giambattista Cipani della quale ripete l’andamento curvo costeggiando la zona di Isolabella e innestandosi in via Trento. La copertura dell’alveo di destra venne trasformata, nella via Monte Suello, in una zona di arredo verde, lasciando alcune aperture di sfogo da cui si può ancora incontrare il greto del Garza, per far sì che chi lo vede si ponga delle domande su questa testimonianza storica.
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