La procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Ma si tratta di un atto dovuto in attesa delle risposte che arriveranno dalle indagini delle forze dell’ordine e dell’autopsia, fissata per mercoledì.
Nel frattempo l’unica certezza è il dolore. Il dolore dei familiari per la morte di Ansh, il bambino indiano annegato domenica nella piscina Lamarmora di via Rodi, a Brescia. Sotto gli occhi dei genitori e del fratello più grande.
Una tragedia immensa contro cui nulla ha potuto fare il pronto intervento dei bagnini e dei soccorritori. Ansh – che proprio il giorno dopo avrebbe compiuto 7 anni – non ce l’ha fatta. Perché?
E’ stato un malore o è semplicemente annegato? Lo diranno i medici. E’ stato fatto tutto il possibile per salvarlo? Sembra di sì, ma la risposta, in questo caso, spetta alle forze dell’ordine e ai magistrati, che – stando a quanto riferisce Bresciaoggi – hanno aperto un fasciolo (senza iscritti) e sarebbero intenzionati a sottoporre a verifiche l’operato dei presenti (anche attraverso i loro cellulari) e le loro condizioni al momento dell’incidente.
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