Atalanta-Brescia: il pagellone di Ciro Corradini | ZONA CIRO ⚽

di Ciro Corradini – Una batosta senza precedenti, la più pesante sconfitta in un derby. Qualcuno spieghi a Lopez e Cellino che cosa rappresenta la sfida con l’Atalanta. E poco conta come dice qualcuno che il campionato è finito il giorno in cui a causa del Corona Virus, Brescia e Bergamo hanno iniziato a pagare un prezzo come nessuno in Italia. Perchè perdere 6 a 2 per chi ha il Brescia nel cuore non è concepibile né accettabile neppure se si fosse giocato a “pincanello”. Aver costruito una squadra come questa pensando di salvarsi è come si pensasse di poter scalare l’Himalaya con le infradito.

ANDRENACCI 5: ha chiamato l’INPS chiedendo una visita medica di controllo per verificare le condizioni di Joronen e Alfonso perchè ha il sospetto che si diano malati senza esserlo dopo aver constatato che davanti a loro c’è una difesa di borotalco.

SEMPRINI 3,5: dalle sue parti c’è Gosens. Non l’ha mai visto e per questo a fine partita gli consegnano la fotografia del giocatore tedesco, ma con cittadinanza olandese. Quando lo puntano chiudi gli occhi, preghi e ti prepari al peggio.

MATEJU 3: mancano i movimenti di base, la fisicità e il senso della posizione. E’ improbabile in questo ruolo, quello di centrale, come un bagnino che fa la guida alpina.

CHANCELLOR 2: vederlo giocare è stato come prendere un Tir in fronte: devastante. Marca gli avversari nel rispetto delle norme COVID 19: a distanza di sicurezza. In Venezuela lo fanno giocare in Nazionale quindi fatevi i conti del livello medio dei difensori di quel Paese. Non confermare Romagnoli per acquistarlo è come aver pensato di ingaggiare Romina Power per farla cantare da tenore nell’Aida che a Bergamo, come avrebbe scritto Giorgio Sbaraini, era bella che morta e sepolta dopo venti minuti.

MANGRAVITI 4: il ragazzo è fortunato. Limita i danni, si fa per dire, perchè l’Atalanta gioca in prevalenza dalla parte opposta. Lui e i compagni della difesa usano la cerbottana contro i Panzer bergamaschi che alla fine non hanno neppure un graffio. Qualcuno gli faccia vedere una cassetta di Claudio Gentile che sodomizza Maradona per spiegargli il significati della parola “marcare”.

SPALEK 5,5:

VIVIANI 4: è fuori posto come un cammello al Polo Nord. E non passa per la cruna di un ago, anzi non passa mai un pallone in modo decente. Perde più palle lui che capelli io. Lopez lo preferisce a Tonali col risultato che dopo cinque minuti in ogni angolo del globo tutti si chiedono se Lopez è impazzito, ha bevuto o se la sposa aspetta un figlio e lui lo sa, come avrebbe cantato De Gregori.

TONALI 5,5: se non poteva giocare perchè affaticato, perchè minchia poi lo fai entrare ? Anche con un piede solo, anche se appannato, è più lucido lui che la pelata di Kojak e tutti i compagni messi insieme. La palla che mette sui piedi di Spalek è una delle due cose che profuma di calcio vero che ho visto fare ai nostri prodi. Per l’altra vedere Torregrossa.

DESSENA 4,5: dovrebbe reggere l’urto, tirare la carretta, dare l’esempio ed esser leader maximo del centrocampo vista la carta d’identità, le presenze e l’esperienza. Sul suo contratto ci sarebbe la firma falsa di Cellino che per questo ha pure denunciato l’ex figlio prediletto Marroccu. Diavolo di un Cellino, vuoi vedere che l’ha fatto apposta per far credere ad Urbi et Orbi che non l’ha preso lui?

BJARNASON 4: e’ fuori posto come un pinguino nel deserto e, come un pinguino nel deserto, si perde cercando invano un cubetto di ghiaccio.

TORREGROSSA 6: segna un gol che illude e ne sbaglia uno che induce al turpiloquio. Però è uno dei pochi che possono giocare in serie A senza fare la figura di un bimbo di cinque anni ad un esame universitario.

NDOJ 4,5: entra quando ormai l’Atalanta è sotto la doccia. Ma non ha mai un colpo d’ali, una giocata degna di tal nome, una impennata che ci faccia capire se è davvero un talento, come sostengono in molti, oppure un normalissimo pedatore.

DONNARUMMA 4: mai in partita. Utile in copertura quanto un trattore per attraversare lo stretto di Sicilia. E’ come il pittore Bansky: tutti sanno che c’è, ma nessuno sa dov’è.

AYE 4,5: trotterella per il campo e fa rimpiangere Varenne che almeno nel trotto era un fuoriclasse. Nota a margine: probabilmente a causa del calendario fitto che non concede tempo libero, al posto dei capelli ha ormai un cespuglio di rovi. Speriamo per lui che Martella non lo mandi dal suo parrucchiere.

LOPEZ 4: l’Atalanta gioca una amichevole infrasettimanale. Lui sbaglia praticamente tutto quello che c’era da sbagliare: formazione, approccio e atteggiamento. Tatticamente sembriamo sempre alla mercè degli avversari. E’ vero che gli uomini a disposizione sono quelli che sono, ma proprio per questo dovrebbe inventarsi qualcosa. Invece si inventa una difesa mai vista prima contro la squadra più prolifica del campionato e tiene fuori Tonali e Sabelli, i migliori delle ultime sfide. Sembra rassegnato in panchina e nelle dichiarazioni. Vista la tradizione uruguaiana, pensavo si limasse i canini per mordere più a fondo. Invece ha la flemma compassata di un nobile inglese.

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