Non è chiaro se si tratti del primo sequestro di questo tipo nella nostra provincia. Ma di certo è il primo conosciuto ai giornali. Nelle scorse ore, infatti, i carabinieri del comando provinciale di piazza Tebaldo Brusato hanno messo le manette ai polsi di due spacciatori di shaboo. Nuova droga sintetica, una metanfetamina, di origine asiatica che costa più della cocaina e presenta gravi rischi per la salute di chi la assume.
Tutto è iniziato da un piccolo sequestro a un consumatore. Da lì sono partite le indagini, che hanno portato a un filippino di 44 anni e a una thailandese di 38. Dalle perquisizioni domiciliari sono emersi pochi grammi di droga e circa 1.400 euro in contanti, ma anche bilancini di precisione e materiale per il confezionamento della sostanza. Il loro arresto è stato convalidato dai giudici.
La shaboo, o shabù, è una droga sintetizzata a fine Ottocento in Giappone. Da lì si è poi diffusa in Thailandia e nelle Filippine, da cui proviene ancora oggi la gran parte della produzione. In Italia circola ufficialmente da una manciata di anni, soprattutto nelle comunità di immigrati di origine asiatica.
Si tratta di cristalli di metanfetamina che vengono assunti fumando attraverso la carta stagnola. Il prezzo stimato della shaboo sarebbe di 150 euro al grammo, più della cocaina: ma gli effetti (simili a quelli della crystal meth americana) – secondo alcune fonti – sarebbero dieci volte maggiori della polvere bianca.
Gli effetti di questa droga sono pesanti: euforia, mancanza di fatica e di sonno anche per 14-16 ore, che però possono anche portare nell’immediato a rischi legati alla perdita totale del senso del pericol, infarti e ictus. Mentre – nel lungo periodo – il pericolo della shabu è anche quello della perdita di denti e capelli, oltre che della comparsa di pustole e bubboni sul corpo.
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