Nuove notizie sulle sorti della catena spagnola non ce ne sono. Le 57 cliniche italiane e quelle bresciane di Dentix – chiuse da marzo – non hanno riaperto e sui siti ufficiali compare ancora il messaggio di uno dei proprietari che parla di momento difficile, lasciando comunque intendere che l’attività riprenderà.
Nel frattempo, però, tutto è fermo, dai giornali spagnoli arrivano voci di fallimento e chi ha pagato inizia a sfogare le proprie preoccupazioni sui social, chiamando a raccolta altri clienti per passare alle vie legali. Il modello Dentix, infatti, prevede prezzi al ribasso, ma pagamenti anticipati o in finanziamento, a rate. Così – secondo quanto si legge in numerose testimonianze pubblicate sul web – c’è chi si trova sulle spalle un finanziamento di 20mila euro, da pagare a rate in sei anni, per un lavoro rimasto a metà. E i tanti che avevano fatto lo stesso sono oggi un limbo: devono versare lpimporto mensile concordato, ma non stanno ricevendo il servizio e non hanno certezza che quanto promesso verrà portato a termine.
“Chiedo a tutti di contattarmi per fare una class action”, scrive un utente su Facebook. “Contattatemi così facciamo un ricorso assieme in tribunale”, aggiunge una seconda. Messaggi di questo tenore sono in forte aumento. E anche le associazioni dei consumatori si stanno attivando per raccogliere documenti, invocando l’applicazione della norma dell’art. 1455 c.c., che permette – in caso di gravi inadempienze – di richiedere la risoluzione del contratto di finanziamento e la restituzione delle rate già versate.
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🔴 CORONAVIRUS: IDENTIKIT DEI SOGGETTI A RISCHIO (FONTE ISS)
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