Entrate correnti (tributarie ed extratributarie) quasi pari a ZERO in questi primi 5 mesi del 2020 per il Comune di Brescia, perché le scadenze sono state sospese o non sono ancora maturate. Ma, anche quando qualche soldo arriverà in cassa – secondo le stime elaborate a livello nazionale da Anci – le minori entrate, in termini di competenza e/o di cassa, per il Comune di Brescia potrebbero essere di circa -31 milioni di euro.
A tracciare il quadro è stato l’assessore al Bilancio Fabio Capra, che ha illustrato gli effetti dell’epidemia di Coronavirus sui conti della Loggia sottolinea che “diversamente da quanto sostiene l’opposizione, non vi è bisogno di uno stravolgimento del Bilancio 2020, ma di una variazione mirata alle nuove priorità e alle necessità dettate dalla pandemia”.
La liquidità del Comune di Brescia è in questo momento assicurata dai dividendi A2A (60,7 milioni di euro) della settimana scorsa, in quanto la disponibilità di cassa esistente a inizio anno (60,9 milioni di euro) si è via via esaurita. Nonostante le proprie difficoltà per i mancati incassi, il Comune ha tuttavia proseguito regolarmente il pagamento dei propri fornitori e creditori in generale. Segnale questo di attenzione e solidità.
Le maggiori spese, in particolare per interventi di sostegno economico alle famiglie e alle povertà, sono state affrontate grazie ai trasferimenti governativi Cura Italia (1,1 ml) e grazie ai fondi raccolti con il progetto “SOStieni Brescia”, che attualmente ha raggiunto la somma di circa 2,3 milioni di euro.
“E’ di tutta evidenzache la situazione non possa essere affrontata con le sole risorse comunali”, ha aggiunto Capra, evidenziando come per il mantenimento degli equilibri di bilancio saranno determinanti le risorse assegnate attraverso i provvedimenti attuativi del Decreto Rilancio e di eventuali successive integrazioni. In particolare la ripartizione del fondo di 200 ml di euro destinato ai Comuni appartenenti alle 5 province lombarde che sono state duramente colpite dalla pandemia (circa 12 milioni di euro per il Comune di Brescia), il fondo da 3 miliardi da ripartire tra Comuni (ipotesi di 4 milion per Brescia) e le specifiche norme del DL Rilancio riguardano inoltre le compensazioni di minori entrate disposte dal legislatore (es. prima rata IMU delle strutture alberghiere).
Sul fronte della spesa, ancora, l’assessore ha sottolineato in particolare che grazie all’accordo Ubi/Anci il Comune risparmierà nel 2020 circa 5 milioni di euro. “Infine, sono attualmente in corso le verifiche, con i diversi uffici comunali, per quantificare le possibile economie di spesa corrente, rispetto agli stanziamenti del bilancio di previsione iniziale, anche in relazione alle attività, servizi e iniziative che, sempre a causa dell’emergenza sanitaria, sono stati necessariamente sospesi, ridotti o non attivati”.
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