Il caso di don Loda, il parroco di Castelletto di Leno rimosso dalla curia dopo diverse provocazioni, spopola in queste ore sul web. E a rilanciarlo, a distanza di giorni, sono diversi siti e canali YouTube, diversi dei quali di dubbia attendibilità giornalistica: tutti con titoli che alludono al fatto che il sacerdote di origine rovatese sia stato “sottoposto a Tso” e rimosso per aver detto cose scomode contro il governo e la chiesa.
Don Loda, lo ricordiamo, era già stato elogiato dal leader leghista Matteo Salvini per alcune dichiarazioni forti sull’Islam. Poi – recentemente – se l’era presa pubblicamente con il governo (“noi cattolici per il governo contiamo meno dei cani”, aveva detto in sintesi) e con i vertici ecclesiastici (accusati di essere proni al potere): un caso sollevato per primo da BsNews.it (e don Loda poi aveva confermato le accuse). Quindi il sacerdote aveva violato il lockdown (nel giorno del digiuno proclamato dal Papa) per pranzare in piazza con quattro persone e, dopo essere stato multato con 400 euro, era tornato a mangiare una pizza sul sagrato della chiesa innalzando a bandiera svizzera. Infine la rimozione dall’incarico, con i vigili del fuoco che sono entrati in canonica passando dalla finestra, il ricovero in ospedale e la netta presa di distanza della Diocesi.
Ma per molti siti – che curiosamente sono usciti tutti nelle scorse ore, a distanza di giorni dai fatti – le cose non sono andate così. “Don Gianluca prelevato e portato via per il reato di ‘diverso pensiero'” titola un blog molto popolare sui social, che Newsguard indica come sito che “viola pesantemente standard giornalistici fondamentali” e come un “sito d’informazione con posizioni politiche di destra che pubblica contenuti falsi e fuorvianti per avanzare posizioni nazionaliste e anti-immigrazione”. Un altro sito scrive: “Don Loda di
Castelletto di Leno, un altro TSO da opinione?”. Mentre un terzo titola: “Lo strano caso del parroco di Castelleto di Leno e il reato di “diverso pensiero”. Una guida per apoti (coloro che non se la bevono)”, evocando malamente una citazione di Prezzolini. Anche su YouTube c’è chi sostiene la tesi della vittima del libero pensiero. “TSO per il parroco. Aveva mangiato una pizza all’aperto” si intitola un video che da solo ha avuto quasi 50mila visualizzazioni.
(se il video presenta interruzioni dovute all’aggiornamento della pagina potete guardarlo direttamente su YouTube a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=d_eudbUy1fU)
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