Il sistema del volontariato che gestice le ambulanze è a rischio. Con molti volontari malati o ricattati dai datori di lavoro, che li obbligano a scegliere fra posto di lavoro e servizio gratuito per la comunità. A “denunciarlo” è il consigliere regionale Floriano Massardi (Lega), che chiede al prefetto di precettare i volontari per risolvere alla radice il problema.
“La situazione dei nostri volontari è critica e come se non bastasse ci si sono messi i datori di lavoro a complicare enormemente le cose, mettendo a rischio l’intero servizio sul territorio”. Così Floriano Massardi, vice capogruppo della Lega rispondendo all’appello delle associazioni di volontari.
“Come tutti sanno – spiega Massardi – il servizio che gestisce le ambulanze è demandato ai nostri volontari, che in questi giorni stanno letteralmente facendo i salti mortali, sottoposti a turni massacranti, per rispondere a tutte le chiamate, al punto che molti di essi si sono ammalati prestando la loro opera di soccorso sul campo.
A complicare ulteriormente la situazione è l’imposizione, dal sapore di ricatto, da parte di alcuni datori di lavoro che stanno impedendo forzatamente ai volontari di prestare assistenza, per paura che possano veicolare il contagio nelle aziende. In buona sostanza è stato chiesto loro di scegliere se mettersi in ferie e continuare con l’indispensabile attività nelle ambulanze, oppure andare a lavorare rinunciando al ruolo di soccorritori.
La soluzione per salvare la situazione c’è, ed è l’istituto del precetto, già utilizzato in passato come ad esempio per i terremoti dell’Aquila e di Amatrice. In pratica il Prefetto dovrebbe autorizzare la precettazione dei volontari, in modo tale che il lavoratore non perda nulla e che l’azienda ottenga un risarcimento.
Il sottoscritto assieme ad altri colleghi si è attivato presso la Prefettura e tutti gli organismi competenti per fare in modo che si proceda in questo senso ma, nonostante le ripetute richieste le associazioni non hanno ancora ricevuto alcuna risposta.
Dal canto mio ho raccolto l’urlo di dolore lanciato in particolare dai Volontari del Garda, che hanno scritto una lettera a firma del presidente dott. Raffaele Frau, dove descrivono una situazione disperata, con parte del personale malato e altri costretti dover scegliere fra il volontariato e il posto di lavoro.
È necessario un intervento immediato e non c’è più un secondo da perdere, perché si rischia di compromettere l’anello iniziale della catena di soccorso sul territorio, che nel caso dell’associazione Volontari del Garda serve un’area molto vasta, ovvero una buona parte della sponda bresciana del lago di Garda, fino alla Valle Sabbia.
Attendo a questo punto un segnale dalla Prefettura e dalle autorità competenti, che deve necessariamente prendere in mano la situazione, tutelando i volontari e garantendo un servizio oggi come non mai vitale e di primaria importanza”.
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