🔴 Coronavirus: bar vuoti e assalto ai supermercati nel Bresciano
Il Coronavirus – almeno ufficialmente – nel Bresciano non è ancora arrivato. Ma gli effetti del virus si sentono già, e sono pesanti. Almeno sul versante sociale ed economico.
Il panico generato dalla scarsa conoscenza del problema e dalle fake news, infatti, ha portato molti bresciani a prendere d’assalto i supermercati, acquistando scorte di disinfettanti e di generi alimentari di prima necessità. L’Amuchina, ad esempio, è finita quasi ovunque e on line viene venduta a peso d’oro, nonostante per prevenire il contagio siano sufficienti acqua e sapone. Mentre sugli scaffali di molte rivendite è quasi finita la pasta. Azioni ingiustificate, perché – lo ricordiamo – oggi l’unico pericoolo è quello del panico collettivo e non ci sono pericoli legati all’esaurimento delle scorte alimentari.
Ma la paura si sta diffondendo e oggi, anche a Brescia, molti bar, tabaccai e negozi di tutta la città e della provincia hanno segnalato un drastico calo dei clienti. Una riduzione che non si giustifica soltanto con la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado decisa dal ministero competente e dalla Regione.
Insomma: se a Brescia per ora ci sono solo casi sospetti di contagio da Coronavirus e una donna di Crema ricoverata al Civile, il vero rischio è quello del panico. L’intesamento dei pronto soccorso, in particolare, è oggi il primo pericolo, sia in termini economici sia sul versante sanitario: in caso di sintomi influenzali forti (a partire da difficoltà respiratorie), lo ricordiamo, bisogna restare a casa e telefonare al 118.
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