Il Tribunale di Brescia ha assolto l’ex presidente della Provincia di Brescia ed esponente del Partito Democratico Pierluigi Mottinelli dall’accusa di peculato perchè il fatto non costituisce reato.
Mottinelli era finito a processo perchè accusato di aver utilizzato, per un periodo di un paio d’anni e a scopo personale, l’automobile in dotazione alla Provincia. L’ex presidente si è sempre difeso spiegando di aver usato il veicolo solo per l’attività istituzionale: di seguito pubblichiamo la nota con cui ha commentato la sua assoluzione.
Con questa mia desidero esprimere soddisfazione rispetto alla sentenza odierna, di assoluzione perché il fatto non costituisce reato, dall’accusa di peculato per l’utilizzo dell’autovettura messami a disposizione dall’Amministrazione Provinciale dal febbraio 2016 al dicembre 2017 .
E’ stata riconosciuta la buona fede del mio operato, che aveva come unico obiettivo di contenere le spese dell’Ente, in termini di carburante e personale a disposizione. Attraverso questa scelta, infatti, l’autovettura di servizio che mi era stata assegnata percorreva circa 240 Km al giorno. L’auto di rappresentanza, dotata di autista, ne avrebbe percorsi più di 480 e avrebbe comportato l’impiego di due autisti in turno nell’arco della giornata, con il riconoscimento di orari straordinari per far fronte alla lunghezza e alla durata del percorso: prelevarmi dall’abitazione al mattino, accompagnarmi a Palazzo Broletto, riportarmi a Stadolina di Vione, spesso in tarda serata, viste le numerose attività istituzionali, che mi vedevano impegnato sul territorio, e, in ultimo, il viaggio dell’autista da Stadolina a Brescia, per riconsegnare l’auto in sede, che dopo poche ore sarebbe dovuta nuovamente ripartire verso la mia abitazione.
Nonostante sarebbe stato per me più comodo e meno faticoso viaggiare con l’autista, come del resto hanno sempre fatto tutti i Presidenti di Provincia che mi hanno preceduto, sulla base delle norme regolamentari vigenti, avevo optato per la scelta più sobria, in economia, da “buon padre di famiglia”, di mettermi alla guida personalmente dell’autoveicolo ed avevo, quindi, accolto la proposta dell’Amministrazione di fornirmi l’autovettura affinché la Provincia non avesse il ”disagio” dovuto al fatto che il Presidente abitasse in alta Valle Camonica, a 4 ore complessive di distanza da Brescia. Sono felice che i giudici abbiano riconosciuto la buona fede delle mie azioni, poste in essere nel rispetto delle norme regolamentari dell’Ente, per il quale ho svolto gratuitamente il mio mandato amministrativo. Fatto pressoché unico, visto che sia prima del mio insediamento, sia dopo, ed in particolare dal 1 gennaio 2020, chi presiede una Provincia, che ha più popolazione di SEI regioni italiane, giustamente, percepisce l’indennità di carica.
A questo proposito ringrazio gli avvocati Paolo De Zan e Gianluca Bodei che mi hanno affiancato e rappresentato in questo processo.
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