Ambiente: dal Governo chiacchiere, dalla Regione fatti | di Fabio Rolfi
di Fabio Rolfi* – Da qualche tempo si vuol far passare il messaggio che il tema della sostenibilità ambientale, con tutte le sue declinazioni, sia diventato patrimonio esclusivo della sinistra. Soprattutto a Brescia è una gara costante tra amministrazione comunale, gruppi e movimenti ambientalisti, come i resuscitati Verdi e altri partitini vari dello “zero virgola”, ad accapparrarrsi il merito di azioni e proposte sul tema. L’ultimo tentativo è quello del segretario di Articolo 1 su Bsnews.it.
Fin qui niente di male, fa parte della legittima attività di propaganda. Il problema inizia quando per assicurarsi il ruolo di Greta Thunberg di noialtri, i paladini della sostenibilità delle chiacchiere devono per forza, sempre, tirare in ballo in modo negativo la Regione Lombardia.
Seguendo le loro filippiche la Regione sarebbe inerte, per non dire corresponsabile, dell’emergenza climatica con le sue politiche in contraddizione con i desiderata dei novelli crociati dell’ambiente. A cominciare per esempio dal consumo di suolo: secondo la propaganda della sinistra bresciana saremmo tra le regioni più arretrate a livello normativo. Dimenticano però che la Lombardia si è dotata di una nuova e moderna legge sulla difesa del suolo ormai quattro anni fa, a differenza di tante regioni (anche e soprattutto di centro sinistra) che non hanno mai legiferato in materia. Peraltro stiamo ancora aspettando la legge nazionale annunciata dell’allora premier Renzi in occasione di Expo. Ma si sa che a sinistra sono campioni di promesse non mantenute.
Per non parlare poi del trasporto pubblico, oggetto di polemiche quotidiane nei confronti dell’unico ente che si fa carico, ben oltre i finanziamenti statali, dei bisogni del territorio con stanziamenti aggiuntivi dedicati a Brescia, dal trasporto in zone montane alla metropolitana. Polemiche futili, pretestuose e faziose soprattutto se consideriamo che parliamo della regione che più di tutte in Italia cofinanzia con fondi propri il trasporto pubblico (oltre il 30%) pur essendo in proporzione quella meno finanziata da Roma, dove mi pare governino, sebbene con molte difficoltà, Pd e sinistra radicale in toto. La Regione Lombardia infatti rappresenta una fetta pari al 24% del tpl a livello nazionale pur ottenendo solo il 17% dei fondi trasferiti dallo Stato alle Regioni per il traporto pubblico. E il 7% in meno su un fondo di oltre un miliardo e duecento milioni vuol dire tanto. Lascio al sindaco e a Paolo Pagani fare i conti con la calcolatrice. Forse gli strali e le litanie della sinistra bresciana andrebbero orientate al ministro competente e al Governo, ma purtroppo quando prevalgono l’ideologia e l’ubbidienza agli ordini di scuderia rispetto all’onestà intellettuale si preferisce brandire ad uso elettorale un tema così importante e delicato per uno sviluppo realmente sostenibile del territorio correttamente. Del resto, se proprio devo essere franco, mentre la città grazie al supporto della Regione sta per esempio lavorando allo sviluppo del trasporto pubblico urbano sull’asse ovest con il potenziamento della Brescia-Edolo che porterà ad avere anche nuove fermate (Violino e San Giovanni) migliorando i collegamenti con la provincia, dal governo (amico dei Gretini bresciani) arrivano bocciature come quella sul tram cittadino (neppure ammesso al finanziamento) o silenzi tombali come quello sul progetto della Tav in città di cui abbiamo perso traccia. Chi sostiene quindi il trasporto pubblico?
E potremmo continuare sul tema dei rifiuti dove si sprecano le allusioni a una politica regionale che sarebbe poco propensa a sviluppare un vero sistema di economia circolare. Mi chiedo: questi signori ci fanno o ci sono? Parliamo della regione con il più alto tasso di recupero, valorizzazione energetica e riciclo dei rifiuti, con il più sviluppato sistema di aziende impegnate nel settore, che ha inventato (e difeso a ogni livello giudiziario) il fattore di pressione per la tutela dei territori sensibili (grazie al quale diversi progetti di discariche nel bresciano sono stati fermati), che vieta lo spandimento agricolo dei fanghi (anche su questo tema stiamo ancora attendendo la norma nazionale, eppure i gretini governenano..). Insomma ce ne sarebbe da dire e raccontare per ore, cominciando con il ricordare che la norma sulla rete nazionale degli inceneritori che rende i rifiuti solidi urbani commercializzbaili in tutta Italia, quindi smaltibili in luoghi diversi dalla produzione è stata fatta dal governo Renzi e porta la firma del Pd, ma mi fermo qua…
Deponiamo le armi e la propaganda, l’impegno per l’ambiente meriterebbe lo sforzo di tutti nella medesima direzione semplicemente perché è aspirazione di ognuno di noi consegnare ai propri figli un territorio più sano e sicuro.
* Assessore regionale all’Agricoltura