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Scaldabagno: le diverse soluzioni possibili e i relativi vantaggi e svantaggi

Ai giorni nostri non è concepibile poter vivere senza acqua calda. Ecco perché la scelta di questo elettrodomestico va fatta con estrema cura e attenzione. 

Lo scaldabagno è un dispositivo domestico la cui origine risale al XIX secolo; i primi esemplari erano alimentati a legna, ma col passare del tempo si è naturalmente evoluto e hanno fatto la loro comparsa nuove tipologie che si differenziano l’una dall’altra soltanto per il tipo di alimentazione.

Lo scopo primario di questo apparecchio è sempre lo stesso infatti, e cioè quello di produrre acqua calda sanitaria da immettere successivamente in un impianto idrico domestico; la sua installazione, quindi, è di importanza vitale in tutte quelle abitazioni che sono prive di impianto di riscaldamento, oppure sono collegate a un impianto centralizzato che ha come unica finalità la produzione di acqua calda da far circolare nel circuito dei radiatori.

Le varie opzioni

Chi ha l’esigenza di dover installare un nuovo scaldabagno, quindi, oppure sostituirne uno vecchio, ha diverse opzioni di scelta a seconda delle circostanze; gli apparecchi attualmente in commercio, infatti, possono essere alimentati a legna, a gas, a energia elettrica oppure a pompa di calore.

Nonostante l’esigenza primaria sia quella di contenere i consumi di energia, però, spesso e volentieri a determinare che tipo di apparecchio acquistare sono soprattutto altri fattori, come la localizzazione dell’immobile, la possibilità o meno di allacciarsi alla rete del gas città e via dicendo. Cerchiamo quindi di esaminare in maniera più approfondita le diverse tipologie di scaldabagno, in modo da vedere quali sono i vantaggi e gli svantaggi per ognuna di esse.

Dalla legna all’elettricità

Gli scaldabagni a legna vengono prodotti ancora oggi, anche se ormai sono dei modelli di nicchia destinati all’installazione in abitazioni che si trovano in zone remote, a scarsa densità demografica, o dove non esistono particolari restrizioni in merito. Se da un lato offrono il vantaggio di avere un costo di gestione moderato, visto che il prezzo della legna o inferiore a quello dell’energia elettrica, dall’altro ci sono le problematiche tipiche dovute all’uso della legna come combustibile.

Le normative vigenti, infatti, vietano espressamente l’installazione di questi apparecchi nei bagni, nelle camere da letto e nei garage, e ormai non è più consentito nemmeno se l’abitazione è localizzata in un’area urbana. L’altro svantaggio dello scaldabagno a legna, inoltre, è di tipo logistico, in quanto bisogna stare attenti a “rifornire” ogni volta la camera di combustione, aggiungendo la legna.

Gli scaldabagni elettrici, invece, restano ancora i modelli più diffusi perché, a dispetto del consumo energetico, non sono soggetti ad alcun tipo di restrizione e di conseguenza hanno il vantaggio di poter essere installati praticamente ovunque.

Come i modelli a legna, anche gli scaldabagni elettrici sono apparecchi “ad accumulo”, ovvero posseggono un serbatoio interno che permette appunto di accumulare una certa quantità di acqua calda di cui poter disporre in qualsiasi momento. La capacità del serbatoio varia a seconda del modello scelto, e può andare da un minimo di 15-30 litri fino ai 250 litri e oltre.

Gli svantaggi, però, consistono appunto nel dover amministrare la scorta di acqua calda, visto per produrla nuovamente serve del tempo, e ovviamente energia elettrica, il che ci porta a una particolare variante di questo apparecchio che ultimamente è sempre più richiesta: lo scaldabagno elettrico istantaneo.

I modelli elettrici istantanei possono essere dotati o meno di serbatoio, a seconda del caso, e quindi offrire sia la possibilità di produzione istantanea, che è tipica degli scaldabagni a gas, sia della scorta di acqua calda. Lo svantaggio, invece, è dato dall’elevato assorbimento di potenza, che in alcuni modelli può raggiungere addirittura i 3.800 Watt.

L’alternativa è il gas

Gli scaldabagni a gas, invece, offrono sia il vantaggio della produzione istantanea di acqua calda sia quello del basso consumo energetico, ma presentano delle problematiche connesse all’installazione, in particolar modo per quanto riguarda lo scarico dei fumi di combustione. I modelli più recenti, invece, sono rappresentati dai nuovi scaldabagni a pompa di calore, che offrono innegabili vantaggi dal punto di vista del consumo energetico e nessuna restrizione burocratica per quanto concerne la loro installazione.

Lo svantaggio, invece, è che sono soggetti alle condizioni climatiche; dal momento che il funzionamento di questi apparecchi è basato sull’unità esterna che ospita gli scambiatori di calore, infatti, se d’inverno la temperatura esterna scende troppo e sull’unità si forma uno strato di brina, o di neve, l’efficienza degli scambiatori di calore cala drasticamente.

La notizia dell’ultima ora che sta stimolando la curiosità di molti, invece, è quella relativa alla diffusione delle nuove caldaie a idrogeno capaci di produrre acqua calda sanitaria e per il riscaldamento senza alcun consumo elettrico o di altro combustibile. L’azienda italiana Bertelli è stata la prima a brevettare e lanciare sul mercato questo nuovo tipo di caldaie che promettono di rivoluzionare il panorama degli impianti di riscaldamento, sia dal punto di vista delle emissioni inquinanti sia sul fronte dei consumi energetici.

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Redazione BsNews.it

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