Via Cremona, Fornaci, Mompiano, Villaggio Sereno. E non solo. Ha fatto diverse vittime in città (e in provincia) la truffa della chiamata del finto avvocato: un raggiro ormai consolidato e mai passato di moda, purtroppo, che – come tanti altri – prende di mira soprattutto gli anziani.
A rilanciare l’allarme è stato nelle scorse ore il gruppo Facebook “Associazione Brescia SiCura – Controllo Di Vicinato” e, nei commenti, in molti hanno riferito di conoscere qualcuno che è stato contattato dai malviventi.
La truffa si basa su un meccanismo molto semplice. I malviventi prendono di mira anziani soli (individuarli non è complicato, visto che ormai i giovani non hanno più un numero di telefono fisso) e si fingono avvocati. Quindi, riferiscono ai malcapitati che il figlio è stato vittima di un incidente e che servono urgentemente soldi per il suo rilascio. Annunciando poi l’arrivo a domicilio di un incaricato o di un rappresentante delle forze dell’ordine per ritirare il denaro. In alcuni casi i truffatori, a fine chiamata, invitano anche le vittime a chiamare il 112, ma restano in linea e rispondono fingendo di essere carabinieri per rendere più credibile la propria recita.
Purtroppo, presi dal panico, non pochi ci cascano. Ma riconoscere ed evitare il raggiro è piuttosto semplice. La premessa, comunque, è che serve un po’ di sangue freddo…
Riconoscere la truffa, in questo caso, è molto semplice. Chi chiama al telefono per chiedere soldi per il rilascio di una persona detenuta è certamente un malvivente, dato che in Italia non esiste la cauzione come quella che si vede nei film americani: non basta pagare una cifra, anche alta, per essere immediatamente liberati in attesa del processo. Non serve dunque nemmeno telefonare a proprio figlio (che potrebbe essere impegnato in quel momento) per essere certi che si sta parlando con dei truffatori.
Per evitare la truffa basta riagganciare il telefono. Ma attenzione: i truffatori che vi hanno preso di mira potrebbero riprovarci più avanti con altri metodi. La soluzione migliore è quella di prendere tempo con una scusa, chiudendosi bene in casa e – dopo aver accertato che la controparte ha riagganciato il telefono – contattando telefonicamente le forze dell’ordine.
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