Partita surreale quella – che in italiano avrebbe dovuto definirsi amichevole – giocata nella giornata di sabato, a Orzinuovi, tra il Brescia Calcio e la formazione serba del Vojvodina.
Un incontro iniziato bene, con il saluto congiunto delle due formazioni Sinisa Mihajlovic, ex giocatore del Vojvodina, e continuato da subito malissimo. Una partita in cui lo sport è decisamente passato in secondo piano.
Già al 27′ del primo tempo, infatti, l’allenatore Nenad Lalatovic è stato espulso per proteste, ma nonostante questo è rimasto sulla panchina. Al 31’esimo, con il gioco ancora fermo, quindi tutta la squadra ha lasciato improvvisamente il campo per tornare negli spogliatoi e, soltanto diversi minuti dopo, i dirigenti sono riusciti a convincere i giocatori a tornare in campo.
Ma si è trattato solo di un assaggio di quanto visto poi. Al 6′ del secondo tempo, infatti, un gruppetto di giovani tifosi ha mostrato alcune bandiere dell’Albania, forse in reazione ai cori slavi che inneggiavano al “Kosovo serbo”. Per tutta reazione alcuni ultras (ma forse sarebbe meglio dire teppisti) serbi ha deciso di scavalcare le recinzione e invaso il campo, tentando di farsi “giustizia” da soli.
La partita è finita così, con Digos e carabinieri impegnati a calmare gli animi degli esagitati. Ora si attende la giusta rispost delle forze dell’ordine e della giustizia sportiva.
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