Abbattimento Tintoretto, esposto di Lombardi: “Danno da 22 milioni di euro”
Ben 22 milioni di euro. A tanto ammonterebbe il danno erariare – tra mancati affitti, degrado dell’immobili, costi di trasloco, vendita “a valori irrisori” e demolizione – il danno per il progetto di abbattimento della Torre Tintoretto di San Polo. A riferirlo è l’ex consigliere regionale del Prc Mirko Lombardi, che afferma anche di aver presentato un esposto alla Corte dei Conti per possibile danno erariale.
IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO DI MIRKO LOMBARDI
Come annunciato da molti anni, a fronte di un possibile danno erariale riguardante la vendita della Torre Tintoretto, ho depositato ieri 10 ottobre un esposto presso la Procura della Corte dei Conti di Milano. Il danno erariale è quantificabile, a mio parere, in un importo di circa 22 milioni di euro, per danni già procurati, come ad esempio per il depauperamento dell’immobile, la mancata riscossione negli anni degli affitti, i costi di trasloco degli inquilini nelle nuove case, o per danni futuri. In particolare, questi ultimi derivanti dal Bando di Asta Pubblica, emesso dall’Aler di Brescia, che prevede la vendita a privati di una proprietà pubblica a valori irrisori, (a partire da 1.350.000 euro, pari a circa 25 euro al mq!!), per demolizione o ristrutturazione della Tintoretto. Gli effetti saranno quelli della perdita sia dell’immobile, con 195 alloggi, sia dell’area edificabile, che della Piastra Commerciale.
Come è noto la vicenda nasce dal lontano 2003, quando l’Aler di Brescia propone la vendita della Tintoretto alla Provincia di Brescia per farne la sua sede provinciale. Successivamente, nel 2007, con un rilevante finanziamento di Regione Lombardia, che sarebbe intervenuta con 30 mln., sui 36 necessari viene proposta la ristrutturazione sia la Tintoretto che la Cimabue. All’indomani della vittoria dell’on. Paroli che diventa Sindaco, nel 2008, viene proposta la demolizione della Tintoretto. Gli impegni per la demolizione e i finanziamenti della Regione già ridotti nel 2012 vengono meno dopo l’arresto per scambio voti-mafia dell’Assessore regionale alla Casa, Domenico Zambetti. Nel 2013 la stessa Giunta Paroli cambia linea ( anche a seguito della possibile ricorso alla Corte dei Conti, come lui stesso asserisce in una intervista) stabilisce con Regione ed Aler,“definitivamente…di provvedere alla riqualificazione ed alla valorizzazione della Torre Tintoretto, in alternativa alla demolizione”. Ipotizza anche la vendita e l’Aler commissiona una Perizia alla Camera di Commercio-ProBrixia, che stabilisce dopo attenta analisi un valore di circa 15 milioni di euro. I valori della Torre saranno sempre alti, anche quelli “oggettivi”, cioè quelli con i quali l’edificio è accatastato ed a Bilancio Aler (7 milioni di euro), quelli su cui Aler ha pagato le tasse (6,250 milioni di euro valore ICI, 10 milioni di euro valore IMU)
Va inoltre ricordato che la Torre, in buono stato e abitata da 195 famiglie, nel 2011/12 viene comunque svuotata e gli inquilini messi in case comunali, dell’Aler o private acquistate sul mercato. Tutta questa operazione che ha di fatto sottratto 195 alloggi alle normali assegnazioni della già insufficiente edilizia pubblica (migliaia attendono nelle regolari graduatorie) è costata a Comune, Aler e Regione più di 20 milioni di euro.
La “riqualificazione in alternativa alla demolizione” sarà poi l’impegno anche della Giunta Del Bono, con la Delibera del 3 giugno del 2015. Successivamente viene fatta una Delibera e sottoscritto un Protocollo con la società Investire SGR per la ristrutturazione. Ma tale scelta per la ristrutturazione della Tintoretto, pochi giorni dopo la presentazione il 14 ottobre 2015 di un primo Piano di Fattibilità, viene rovesciata per imboccare la strada della demolizione e la costruzione di edilizia privata con forme di convenzionamento. L’immobile verrebbe risarcito da Investire SGR solo con 500 mila euro, quindi con un valore irrisorio rispetto ai 15 mln stimati da Pro Brixia o ai 7 mln del valore catastale stabilito da Aler nel proprio bilancio.
Tutte le altre valutazioni o perizie, fatte fare da Aler escludono la valutazione immobiliare specifica dell’immobile della Torre e, sia alla Agenzia delle Entrate che allo Studio di Milano o al Professore di Brescia, l’Aler ha fatto valutare di fatto il Progetto degli alloggi proposto da Investire SGR. Ma c’è da dire che l’Agenzia delle Entrate è stata molto critica e ha ritenuto tale “Compendio immobiliare” “una operazione finanziariamente non sostenibile ed economicamente svantaggiosa, ..non in grado di creare valore adeguato…in quanto dal punto di vista economico-finanziario non produce ricchezza, ma erode risorse investite”.
A fronte quindi di una Perizia della Camera di Commercio, la sola che è stata fatta all’immobile, per un valore di 15 mln., da mesi ho fatto pubblicamente rilevare la insostenibilità del valore espresso dallo Studio di Milano e poi sostanzialmente confermato nel Bando che è di circa 1.35 mln. di euro. Tutto ciò mi ha portato a sottoporre alla Corte dei Conti il problema di un possibile grave danno erariale che in parte sarebbe già avvenuto ed in parte futuro.
Mi sono sempre impegnato per la salvaguardia e l’incremento del patrimonio di case popolari che in Italia è percentualmente il più basso d’Europa a fronte di una domanda altissima (fonte NOMISMA) Le case popolari sono stata costruite con i soldi dei lavoratori attraverso i contributi Gescal detratti dalla busta paga e dunque il loro buon uso e il rilancio sono un dovere per ogni amministratore pubblico. Ed anche organizzazioni sindacali dei lavoratori dovrebbero essere interessate a vigilare.