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Confagricoltura: cimice asiatica, a rischio anche l’agricoltura bresciana

La cimice asiatica è ormai diffusa anche in provincia di Brescia dove si fanno le prime stime dei danni. “Questo parassita – afferma Giovanni Garbelli, presidente di Confagricoltura Brescia – sta causando danni enormi al settore dell’ortofrutta su tutto il territorio lombardo e nell’intero nord Italia. Per la nostra provincia – prosegue il presidente -, i problemi più gravi sono relativi al settore delle pesche, con una riduzione delle produzioni vicina all’80%: è necessario quindi mettere in campo tutti gli strumenti utili per fronteggiare la situazione, a partire da un sostegno alle aziende colpite”. Confagricoltura è mobilitata in tutta Italia per sensibilizzare le istituzioni per individuare soluzioni immediate ed efficaci. A Badia Polesine (Rovigo) e a Modena oltre 500 agricoltori di Confagricoltura sono scesi in piazza per protestare a chiedere un intervento efficace ed immediato alle istituzioni. Confagricoltura Brescia ritiene urgente l’istituzione di un fondo nazionale come è stato fatto per la Xylella in Puglia e per questo esprime apprezzamento per l’intervento dell’assessore regionale all’Agricoltura, Fabio Rolfi, che è intervenuto a sostegno di questa richiesta. Allo stesso modo è necessario approvare in tempi brevi il decreto per la sperimentazione degli antagonisti naturali, come la vespa “samurai”.

“L’emergenza legata alla diffusione della cimice asiatica sta mettendo a dura prova i produttori – commenta Fausto Nodari, presidente della Sezione economica cereali di Confagricoltura Brescia -: grazie ad uno studio dell’Università di Bologna è emersa l’utilità della vespa ‘samurai’ per contrastare questo parassita. In Cina, areale da cui proviene l’insetto, non si registrano problemi – spiega Nodari – in quanto sono presenti antagonisti naturali. Ci attendiamo quindi che l’introduzione della vespa ‘samurai’ possa contribuire a contrastare la diffusione della cimice, visto il fallimento delle tecniche sin qui adottate. Infine – conclude l’imprenditore – riteniamo importante che a livello nazionale venga adeguatamente considerata anche la minaccia della Popillia japonica, un altro insetto che colpisce le principali colture, ad eccezione del riso”.

“Il ruolo dei Servizi fitosanitari e della ricerca – conclude Confagricoltura Brescia – rimane quindi centrale per supportare le aziende agricole nel controllo delle nuove fitopatie causate da diffondersi di specie provenienti da altri continenti”.

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Redazione BsNews.it

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