Una triste coincidenza, una fatalità, di cui i medici non sono responsabili.
È questo l’esito delle indagini della procura di Brescia in merito alla morte di cinque neonati prematuri, deceduti nel reparto di Terapia intensiva neonatale degli Spedali Civili di Brescia tra ottobre 2018 e gennaio 2019.
Secondo la procura a morte dei neonati non è da imputarsi alla struttura ospedaliera, ai medici, a contagi o infezioni diffuse all’interno del reparto.
I neonati erano in gravi condizioni di salute e il loro decesso è dovuto a cause naturali. «La contestualità temporale deve ritenersi un’infausta coincidenza, non così improbabile in un reparto come quello in esame a causa della drammaticità della situazione di molti nati prematuri» spiegano gli inquirenti.
L’inchiesta si chiude dunque con la richiesta di archiviazione: l’ultima parola spetta al giudice.
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