Il nuovo sindaco di Chiari è Massimo Vizzardi, su questo non ci sono dubbi. Il candidato del centrosinistra, infatti, ha ottenuto pochi voti in più dell’avversario (45), superando la fatidica soglia del 50 per cento. Ma la governabilità del Comune e la sua maggioranza sono a serio rischio e, in caso di successo del ricorso presentato dal suo avversario, si potrebbe addirittura tornare alle urne.
Lo sconfitto Alessandro Cugini (Lega), infatti, ha presentato ricorso al Tar sulla composizione del consiglio comunale. Secondo la sua istanza, le liste pro Vizzardi non avrebbero diritto al premio di maggioranza in quanto non hanno superato il 50 per cento dei voti. E il Testo unico sugli Enti locali stabilisce che il premio va a chi ottiene tra il 40 e il 60% dei voti, ma solo se nessun’altra coalizione ha superato il 50 per cento dei voti.
Le liste pro Cugini, però, hanno superato la quota del 50 e se i giudici dovessero dare ragione al leghista la maggioranza consigliare finirebbe al centrodestra, creando la cosiddetta anatra zoppa e impedendo di fatto a Ghizzardi di governare.
Ma secondo la maggioranza in carica nel calcolo andrebbero inclusi i voti dati ai soli candidati sindaci, che riballterebbero le proporzioni: Cugini si fermerebbe in questo caso al 47.92 per cento e dunque non scatterebbe il ribaltone (al centrosinistra andrebbero dieci seggi, al centrodestra sei).
Il futuro di Chiari, insomma, è nelle mani dei giudici.
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