Pallanuoto, l’An Brescia torna in corsa per la Champions
Determinata e concreta, l’An Brescia riprende a pieni giri la sua corsa in Champions League: a Mompiano, nell’undicesima giornata della fase eliminatoria, la squadra di Sandro Bovo regola l’Eger per 11 a 6 (2-0, 4-2, 2-2, 3-2, i parziali), conservando la seconda posizione nel girone A e facendo un bel passo avanti verso le finali di Hannover. Dopo la battuta d’arresto subita in casa della Dynamo Mosca, i biancazzurri volevano assolutamente dimostrare il vero volto del sette bresciano e la missione è stata eseguita in modo inequivocabile. Due tempi giocati con una difesa pressoché impenetrabile, costituiscono la base della performance odierna: oltre a un Del Lungo in ottima serata, il reparto arretrato dell’An contiene a dovere i centroboa ungheresi (più di una palla portata via senza ricorrere al fallo) e poi costringe i forti tiratori ospiti a concludere da posizioni sfavorevoli: venendo ai dati numerici, alla fine, le otto inferiorità bresciane costano un solo gol al passivo, e delle sei reti complessive, due sono arrivate su rigore. In ogni caso, nella prima metà del secondo tempo, il team di Dabrowski si rifà sotto dopo i tre gol consecutivi dei padroni di casa, ma Presciutti e compagni non si scompongono e, con altre tre marcature di fila (Figlioli, da posizione tre, Muslim, su schema chiamato con un timeout, e Rizzo, da mano buona in superiorità), ribadiscono che, stasera, a Brescia non si passa. Dunque, anche l’attacco dell’An è stato di livello, e il 7 a 2, firmato ancora da Rizzo (ancora dalla mano buona e ancora con l’uomo in più) all’inizio della terza frazione, fa capire l’andazzo. Da avversario duro qual è, l’Eger prova anche a reagire, ma le sortite magiare vengono controllate con sufficiente tranquillità.
«Nella prima parte della gara – questo il commento di coach Bovo -, in copertura abbiamo fatto davvero bene: molto buono il pressing, molto buone le chiusure sui centri, e poi notevole la capacità di interpretare le loro giocate, che ci ha permesso di prendere tiri dalle posizioni che volevamo. Anche le inferiorità hanno funzionato a dovere, con movimenti e conclusioni che sono stati letti bene e neutralizzati. Davanti abbiamo prodotto parecchio e con buona efficacia: quando hanno cambiato la difesa, passando a una specie di zona a emme, siamo stati un po’ troppo rinunciatari, dovevamo aggredire di più. Comunque, direi proprio che abbiamo meritato il risultato».