Non si sa chi fosse alla guida, il processo per l’incidente mortale è da rifare
La Cassazione ha annullato la sentenza di condanna nei confronti di A.P., 35enne di Lovere, che era stato ritenuto responsabile dell’incidente avvenuto il 14 aprile del 2009 sulla strada tra Palazzolo e Cologne in cui perse la vita Domenico Maiorano, 45enne di Paratico.
L’automobile che secondo un testimone era condotta da A.P., era finita contro un guard rail e un palo della luce. Quando la Polizia Stradale di Iseo era arrivata sul luogo dell’incidente, però, aveva trovato solo il corpo senza vita di Maiorano. Del conducente dell’auto, poi risultata rubata, non vi era alcuna traccia.
A.P. era stato accusato, e poi condannato, per via della testimonianza di un’altra persona, che si era presentata alle forze dell’ordine dicendo di essersi trovata sull’auto al momento dell’impatto. Secondo questo testimone alla guida del veicolo ci sarebbe stato il 35enne di Lovere.
Condannato dalla Corte di Appello, A.P. è stato ora scagionato dalla sentenza della Cassazione, che ha chiesto ulteriori elementi di prova e la verifica dell’attendibilità del testimone. Bisognerà dunque rifare tutto da capo.