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La nuova “figura” del nomade digitale: quanti ce ne sono a Brescia e dintorni?

Il nostro operoso nord Italia potrà non vederli di buon occhio, convinto che il lavoro sia quella cosa a cui si va tutti i giorni dalle 8,30 alle 18,30 con un’ora di pausa pranzo. Stesso ufficio, magari medesima scrivania, per quarant’anni, fino alla pensione. Come si rapportano queste persone con i “nomadi digitali”, una categoria di giovani e giovanissimi in grandissima crescita e di cui non si potrà che parlare sempre di più in futuro. Ci riferiamo a persone che hanno scelto di non vivere in un posto preciso, ma di spostarsi, viaggiare, cambiare città e casa, spesso o almeno quando ne sentono il bisogno.

“Nomadi”, quindi, nel suo significato vero e proprio. Perché “digitali”? Perché grazie a internet e alle nuove tecnologie possono spostarsi anche quotidianamente (anche se molti di loro preferiscono restare in un posto settimane, se non mesi) e lavorare allo stesso tempo. Sono webmaster, grafici, copywriter, fotografi, programmatori, guide turistiche, blogger e tanto, tantissimo altro.

Ma non pensate a queste persone come mantenute e figli di papà. Spesso lavorano quanto e più degli altri, semplicemente hanno trovato il modo di farlo da remoto. Viaggiano perché non possono fare a meno di farlo, viaggiano perché hanno capito che l’unico modo per allargare i propri orizzonti è quello di vedere il più possibile. Viaggiano perché sono annoiati e allergici alla vita che qualcuno definirebbe “borghese”, fatta di una famiglia, una bella casa e una macchina nuova fiammante. Sono ribelli? Alcuni. Diversi? Altri. Altri semplicemente hanno scelto di vivere in giro per il mondo, senza però rinunciare ad avere figli, a costruire una carriera e una rete sociale. I nomadi digitali sono tanti e differenti l’uno dall’altro, per questo chi li critica come “categoria sociale” è sulla strada sbagliata.

Ma davvero, ora vorremmo lasciare la parola ai nostri lettori e chiedere loro se si rispecchiano in persone come Michelangelo ed Elisa di 2backpack.it che hanno lasciato due lavori a tempo indeterminato per diventare digital nomad e oggi lavorano con clienti sparsi in tutta Europa.

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Redazione BsNews.it

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