Agenda della montagna Ue, Mottinelli: la Commissione dia piena attuazione
“Il Parlamento europeo ha varato a settembre una moderna, puntale, efficace Agenda per le aree montane. Ora la palla è in mano alla Commissione. Attuare o meno quell’Agenda è decisivo. Può lasciare cadere tutto oppure dare piena concretezza a quel documento approvato con ampie parti di convergenza dei gruppi parlamentari. Confidiamo in quest’ultima necessità”.
Lo afferma Pier Luigi Mottinelli – componente della Giunta nazionale UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani), presidente dell’Associazione ComunicareEuropa e candidato del Pd alle prossime Europee – che prosegue: “Dare concretezza al testo vuol dire puntare su opportune strategie e risorse nella nuova programmazione 2021-2027, della quale conosciamo ancora troppo poco ma in pochi mesi andranno definite le caratteristiche. La montagna ha bisogno di una strategia che tocchi i diversi fondi strutturali disponibili e tutti i fondi europei, in particolare della cooperazione. L’Agenda montagna UE prende molti elementi dalla Strategia nazionale Aree interne che ha aperto vie preziose di lavoro politico e operativo in Italia e altri Stati europei l’hanno già presa come modello. Non fermiamoci dunque. La Commissione concretizzi l’Agenda. Lo chiederemo con una mobilitazione di tutti i Sindaci che Uncem, con il Presidente nazionale Marco Bussone, lancerà nelle prossime settimane”.
Da tempo Uncem auspicava che a Strasburgo venisse promossa un’Agenda Montagna per tutta l’Unione Europea, capace di definire un percorso strategico di valorizzazione dei territori rurali e montani ai sensi dell’articolo 174 del Trattato di Lisbona.
“Una specifica Agenda di Montagna – ha proseguito Mottinelli – permette un quadro strategico di sviluppo delle zone rurali, montane e periferiche, che hanno necessità di investimenti per poter crescere a livello sociale ed economico. Penso ai servizi pubblici, alla digitalizzazione, alla formazione, all’innovazione, ma anche all’inclusione sociale, alla lotta ai cambiamenti climatici e alla creazione di posti di lavoro. L’attuazione dell’Agenda va nel senso del mio impegno di questi anni per la valorizzazione delle cosiddette “Terre Alte”, soprattutto per la nuova Programmazione e le politiche dell’Arco Alpino. A queste zone montane vanno infatti dedicati i necessari finanziamenti, ma insieme devono essere elaborate politiche settoriali di intervento che consentano il loro rilancio, economico e sociale, attraverso i fondi strutturali che gli Stati e le Regioni poi dovranno declinare”.
L’Agenda di Montagna concentra elementi legati alla garanzia e alla riorganizzazione dei servizi alle comunità.
Nella costruzione della vera Agenda, fatta di strategie e risorse, potrà essere molto utile attingere alla Strategia italiana per le Aree interne. E l’Agenda montagna dovrà consentire il decollo di Eusalp ed Eusair, finora rimaste ai margini delle attenzioni di Parlamento, Commissione UE e soprattutto degli Stati e delle Regioni”.