Un’An Brescia ben concentrata ci mette poco a superare l’ostacolo Ortigia: a Siracusa, nella quinta giornata di campionato, il sette di Sandro Bovo s’impone per 12 a 3 (4-1, 4-0, 0-2, 4-0, i parziali) chiudendo i conti, in pratica, già nella prima frazione. Il giusto approccio mentale dei biancazzurri non lascia scampo ai padroni di casa che, pur potendo contare sul rientrante attaccante mancino, Boris Vapenski, rimangono sempre molto indietro nel punteggio, vengono sovrastati in ogni frangente e lasciati a secco di reti per due intere frazioni. La determinazione dell’An non viene intaccata neanche dalle pessime condizioni meteorologiche (nel quarto tempo, viene addirittura interrotto il gioco): avanti di ben sette lunghezze (8 a 1), nel terzo periodo, Presciutti e compagni concedono una piccola flessione, ma i siciliani raccolgono solo due segnature restando fuori dal match. Infatti, dopo l’ultimo intervallo, l’intensità delle calottine bresciane ritorna ai livelli d’avvio gara e, al team di Stefano Piccardo, rimane poco o nulla da fare. Nel quadro di una buona prestazione collettiva, solido anche il contributo di Stefano Morretti, pronto a prendere il posto di Marco Del Lungo nella seconda metà del confronto. Archiviata la trasferta siracusana, l’An tornerà a lavorare a ranghi incompleti: da domani a mercoledì, Del Lungo e Nicholas Presciutti saranno impegnati con il Settebello che, martedì sera, a Imperia, affronterà la Francia per la seconda tappa dell’Europa Cup – World League.
«Direi che abbiamo svolto il nostro compito piuttosto bene – analizza l’incontro, Pietro Figlioli, oggi a segno per tre volte -: fin dall’inizio, abbiamo controllato il gioco facendo cose semplici ma molto efficaci, e questo è quanto ci aveva chiesto l’allenatore. È saltata fuori una sfida senza storia in cui tutto è filato per il verso giusto, nonostante qualche sbavatura in difesa e anche a fronte di condizioni ambientali avverse: la vasca all’aperto, il brutto tempo, l’interruzione, avrebbero potuto farci perdere il filo del nostro gioco, ma non è andata così, la concentrazione è rimasta sempre buona e anche un elemento insidioso come Vapenski, è stato limitato a dovere: abbiamo continuato a portarlo fuori posizione e loro hanno un po’ perso uno dei punti di riferimento».
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