Paladino saluta Brescia: via le opere dal centro storico
Amate e fotografate da cittadini e turisti, protagoniste di servizi televisivi e articoli nazionali e internazionali, le opere di Mimmo Paladino esposte per la mostra Ouverture, curata da Luigi Di Corato, sono state una forte e suggestiva presenza, che ha accompagnato lo sguardo delle migliaia di persone che dal 6 maggio 2017 a oggi hanno attraversato quattro dei luoghi più importanti e significativi della città: Piazza della Vittoria, il Duomo Vecchio, Brixia. Parco archeologico di Brescia romana e il Museo di Santa Giulia.
Ouverture è stata la prima delle mostre dell’ambizioso progetto di Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei Brixia Contemporary, per il quale Mimmo Paladino è stato il primo artista di fama internazionale a essere invitato a svelare, grazie al dialogo che ha instaurato fra le sue opere e i luoghi che le hanno accolte, un nuovo punto di vista dello spazio urbano.
“Un magnifico esempio di arte nell’arte. La mostra di Mimmo Paladino ha invaso il centro storico, permettendo ai bresciani di ammirare con rinnovato stupore gli antichi splendori della città insieme con le nuove creazioni dell’artista campano”, ha dichiarato il Sindaco Emilio Del Bono. “Con la loro atmosfera di modernità senza tempo e con la loro discreta ma potente presenza, questi lavori hanno intessuto un incredibile dialogo estetico con l’ambiente circostante. La presenza delle 76 opere di Paladino è stata una magnifica esperienza per Brescia, capace di dare una voce diversa ai nostri spazi urbani”.
“Gli angoli più suggestivi della nostra città non potevano trovare compagne migliori delle opere di Palladino”, ha aggiunto la vicesindaco e assessore alla Cultura Laura Castelletti. “Ouverture ha rappresentato, per Brescia, una grande occasione. Un’opportunità per mettere in gioco le proprie energie nella realizzazione di una mostra en plein air di grande respiro”.
Da Brescia a Brixia: grazie alla sensibilità e capacità di mediazione fra passato e presente di questo grande artista – che è molto legato a Brescia perché proprio in questa città tenne, ben quarant’anni fa, la sua prima personale importante – cittadini, turisti, visitatori grandi e piccoli hanno avuto un’occasione, unica, di fare uno straordinario viaggio a ritroso nel tempo con questa mostra diffusa nel tessuto cittadino. Un momento speciale consegnato alla storia anche delle magnifiche foto di Ferdinando Scianna e dai testi di Aldo Nove appositamente realizzati per il libro-catalogo dedicato a questo magnifico progetto culturale.
“La mostra di Paladino è stata, per tutti i bresciani che amano l’arte, una straordinaria iniziativa che ha consentito di ampliare e arricchire per sempre lo sguardo sui luoghi della nostra città”, ha affermato la Presidente della Fondazione Brescia Musei Francesca Bazoli. “Credo che nessuno di noi, quando rivedrà per esempio il tempio romano senza i suoi guardiani, potrà dimenticare la loro silenziosa presenza. In ogni caso questa grande mostra diffusa non potrà dirsi conclusa fino a quando non sarà inaugurata la grande istallazione di luce presso la fermata Stazione in metropolitana, che il maestro lascerà alla città a testimonianza del suo profondo legame con essa.”
“Una città sana è una città che sa produrre cultura e innovazione” ha dichiarato infine Luigi Di Corato, direttore di Brescia Musei “cercando di coniugare sempre il presente, con le sue contraddizioni, al patrimonio culturale del passato. Grazie alla generosità di Mimmo Paladino e alla sua straordinaria capacità poetica, Brescia si è riscoperta e si è svelata, in un modo innovativo ed inedito”.
A partire da lunedì 1 ottobre sono cominciati i lavori per disallestire la mostra: per prime opere ad essere movimentate saranno quelle accolte nel Parco archeologico, alle quali seguiranno quelle allestite nelle sale del Museo di Santa Giulia, per arrivare al Duomo vecchio e, in ultimo, a Piazza Vittoria. Qui rimarrà per qualche tempo – sul basamento che fu del contrastato “bigio” di Arturo Dazzi rimosso dal Consiglio Comunale nel 1946 –la grande Stele, l’imponente figura in marmo nero, realizzata appositamente per l’occasione, che riporta alla tradizione della grande avanguardia cubo-futurista del Novecento.
“Come gli antichi Longobardi”, afferma Mimmo Paladino, “smonto il mio accampamento di opere in Brescia. Non un assedio, ma un pacifico e per me emozionante allestimento! Le mie sculture hanno avuto il privilegio di dialogare con presenze architettoniche e museali di altissima qualità, antica e moderna. Oltre a ringraziare tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di questo ambizioso progetto, voglio esprimere la mia gratitudine a tutti i cittadini di Brescia che mi hanno dimostrato in più occasioni di amare e apprezzare le mie opere. Questo è il vero successo al quale un artista aspira.”
Fondazione Brescia Musei invita tutti coloro che hanno colto questa straordinaria occasione a condividere le migliori immagini sul canale Instagram di Fondazione Brescia Musei con l’hastag #bresciamusei: un modo per raccontare in modo corale l’emozione della Brixia Contemporary di Mimmo Paladino.
La Stele non sarà tuttavia l’unica opera che avremo modo di vedere in città. Grazie alla collaborazione con Brescia Mobilità, un’altra installazione di Mimmo Paladino sarà infatti realizzata entro la fine dell’anno presso la fermata Stazione della metropolitana di Brescia a segnare lo speciale rapporto che si è creato tra l’artista e la nostra città.