Ha un nome il presunto autore dell’avvelenamento della pozza Meder, nel territorio di Serle, avvenuto lo scorso 24 marzo. In quella occasione qualche mano ignota gettò diverse taniche con olio per motori nello stagno, popolato da migliaia di rospi, rane e girini. Soltanto l’intervento dei volontari – accorsi da ogni parte della provincia grazie anche agli appelli via Facebook – aveva permesso di salvare buona parte degli animali da una strage certa.
Dopo un lungo lavoro investigativo i Carabinieri della Forestale di Gavardo hanno rintracciato l’uomo che avrebbe venduto le taniche all’avvelenatore. Quest’ultimo sarebbe un residente del paese, che lavora sull’altopiano delle Cariadeghe e che avrebbe voluto mettere in atto in questo modo una vendetta personale contro le autorità locali. Per lui l’accusa è inquinamento ambientale: rischia una multa fino a 100mila euro e una condanna fino a sei aanni di carcere. Il danno per le casse pubbliche – dunque per tutti i cittadini – si aggira invece intorno ai 35mila euro. (lu.ort.)
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