Manuela Bailo, si cercano nuovi elementi per chiarire la posizione di Pasini
Sul caso della morte di Manuela Bailo sta scendendo lentamente il silenzio mediatico, in attesa che emergano nuovi elementi in grado di chiarire meglio di Fabrizio Pasini, il 48enne di Ospitaletto – collega di lavoro della vittima alla Uil – che nella notte dello scorso 28 luglio ha ucciso la 35enne di Nave.
Sul tavolo della procura sono già finiti gli elementi per formalizzare l’accusa di omicidio volontario nei confronti di Pasini. Manuela Bailo – secondo il referto medico – non sarebbe morta per le ferite riportate alla testa, ma per un possibile taglio della carotide con un coltello. Inoltre la distribuzione del sangue sul luogo del delitto, la villetta bifamiliare di Ospitaletto, non sarebbe compatibile con la versione fornita dall’ex collega, visto che non ci sarebbero tracce sulle scale.
Dal carcere, tramite il suo avvocato, Pasini continua però a ribadire la sua versione dei fatti: avrebbe spintonato Manuela al culmine di una lite per futili motivi (un tatuaggio) e lei sarebbe morta sul colpo. Un gesto non intenzionale, dunque, che però mal si concilia con i numerosi tentativi di depistaggio messi in atto dal 48enne. “Pasini era in stato di trance dopo il delitto”, ha spiegato l’avvocato ai media. Possibile. Ma rimane da capire se la morte di Manuela sia stata frutto di un’azione volontaria, involontaria o addirittura premeditata (anche se alcuni elementi non sembrano andare in quest’ultima direzione): la differenza, in termini di carcerazione, possono essere anche più di 10 anni.
Inoltre, ad oggi, mancano all’appello un coltello che Pasini ha spiegato di avere nelle sue disponibilità, così come la maglietta che ha indossato durante il delitto e il cellulare di Manuela. Elementi che potrebbero avere un ruolo importante nella spiegazione di quanto accaduto: dalla dinamica al possibile movente. Trovarli non sarà facile e, anche per questo gli investigatori si sono mossi ad ampio raggio, alla ricerca di ulteriori prove. Di certo il loro lavoro non si è fermato con la confessione di Pasini e i successivi accertamenti: ora si attendono eventuali sviluppi.