Manuela Bailo: Pasini “disperato”, ma il 2 agosto diceva: voglio andare in ferie
Fabrizio Pasini è un uomo disperato e distrutto: è pentito e ha preso piena consapevolezza della gravità di quanto accaduto. Così lo descrive in diverse interviste il suo legale Pietro Paolo Pettenadu, che in una aggiunge come i rapporti con la famiglia siano “del tutto chiusi”.
Ma – in attesa di sapere se il suo pentimento coincida con l’aver raccontato la verità su quanto accaduto nella villetta di via Allende, a Ospitaletto – emergono nuovi racconti che dimostrano come il 47enne, collega di Manuela Bailo, nei giorni successivi all’omicidio abbia fatto di tutto per far sembrare a tutti che la sua vita procedevesse in modo assolutamente normale.
Secondo quanto riferisce il Giorno, infatti, Fabrizio Pasini proprio il 2 agosto – qualche ora prima di partire – aveva incrociato il segretario della Uil Mario Bailo (che non è parente di Manuela) e mentre questi gli aveva detto che non aveva la testa per le ferie, avendo appena perso una nipote in un incidente, l’uomo che aveva appena sepolto il corpo di Manuela non ha mostrato segni di cedimento, esclamando candidamente: “Non vedo lora di partire, ho bisogno di mare e relax”.