Sono numerosi i quesiti ancora aperti sul caso della scomparsa di Manuela Bailo, a cui gli investigatori stanno cercando di dare una risposta in queste ore. Facciamo brevemente il punto.
Ovviamente questo è il quesito madre di tutta la vicenda e al momento non ci sono risposte. Ma, secondo quanto riferito da diverse fonti, i suoi cellulari dopo la scomparsa – da sabato sera a lunedì sera, quando si sono spenti – hanno agganciato le celle telefoniche della città Brescia, dove Manuela lavora (al Caf Uil di via Vantini). Così come ci sarebbero alcuni filmati che immortalano la sua auto in città. Dunque la giovane è arrivata nel capoluogo. Cosa sia successo poi non è noto.
L’auto (una Opel Corsa grigio metallizzato) non si trova e l’appello a tutti è di segnalare eventuali avvistamenti alle forze dell’ordine. Potrebbe essere in città o nell’hinterland cittadino, sempre che qualcuno non l’abbia spostata.
A quanto si sa Manuela Bailo aveva un cellulare personale e un aziendale. Di nessuno si sa che fine abbia fatto. Entrambi sono spenti da lunedì sera. C’è poi il giallo del cellulare aziendale che, secondo quanto riferito da molti, la giovane era solita lasciare in ufficio in particolare nei fine settimana. Invece non si trova.
Il forte dubbio di familiari e amici è che non sia stata lei a mandare i messaggi seguenti alla sua sparizione. Gli sms, infatti, sarebbero troppo generici e impersonali.
Non è noto chi abbia visto la giovane dopo la scomparsa. L’unico avvistamento – che la indicava seduta su una panchina di via Milano nel pomeriggio di domenica con un uomo calvo – sarebbe risultato infondato. A quanto risulta il convivente (che continuava a condividere con lei l’abitazione di Nave nonostante la relazione fosse finita da un paio d’anni) l’avrebbe sentita rincasare venerdì sera dopo una serata con gli aperitivi. Ma quella sera la 35enne avrebbe visto i colleghi e, forse, una persona con cui aveva una relazione. Se ci sono altre persone che l’hanno vista, al momento, i loro nomi sono noti solo agli investigatori. Le telecamere dell’abitazione la riprenderebbero mentre esce di casa intorno alle 17.30 di sabato. Il resto lo dicono tabulati telefonici e telecamere stradali.
Manuela non era depressa e non era mai mancata di casa per più di un fine settimana, sopratutto aveva sempre avvisato. I giornali hanno parlato di una possibile delusione amorosa e di un suo pianto alla lettura del cellulare, ma non è dato sapere se le cose siano andate davvero così e se questa sia stata una ragione sufficiente a farla fuggire. Ad oggi i familiari pensano che non si sia allontanata volontariamente, ma che avesse un appuntamento con qualcuno.
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