Sono prelibatezze per il palato ed elementi base della dieta mediterranea: consigliati anche dalla maggioranza dei medici italiani, se assunti nelle dosi giuste. Ma ora prodotti di alta qualità come l’olio extravergine del Garda oppure i formaggi bresciani – partendo dal Grana Padano per arrivare alla formaggella di Tremosine o al Bagoss – rischiano di essere etichettati come nocivi.
L’Onu e l’Organizzazione mondiale della sanità, infatti, stanno rilanciando una campagna per ridurre il consumo di alimenti associati più o meno legittimamente a malattie non trasmissibili, quali diabete, patologie cardiovascolari, tumori. E per questo hanno messo nel mirino diversi prodotti ricchi di grassi saturi e sale. La richiesta – di cui si discuterà il 27 settembre a New York – è che siano quasi equiparati ad alcolici e sigarette, con tanto di etichettatura che ne indichi la nocività.
La risoluzione, va precisato, non avrebbe comunque valore in Italia, perché non esiste un obbligo di recipimento dai governi nazionali. Ma il danno di immagine per i prodotti bresciani e italiani – amatissimi e copiatissimi nel mondo – sarebbe grandissimo. Una vera follia.
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